Sette operatori sanitari della Rsa ‘Sacro Cuore’ di Dizzasco nell’Alto Lago di Como sono stati arrestati (2 in carcere e 5 ai domiciliari) dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti ai danni di numerosi pazienti ospitati nella struttura. I comportamenti degli indagati vengono definiti in una nota dei carabinieri di Como, che stanno eseguendo i provvedimenti assieme ai colleghi di Menaggio, “azioni crudeli e offensive che hanno creato nelle vittime uno stato di sofferenza morale e psichica mediante continue percosse, ingiurie, denigrazioni, umiliazioni, fisiche e psichiche che sono state perpetrate nei confronti di persone inermi, anziane e malate, spesso allettate o comunque non autosufficienti”. 

L’inchiesta, partita nel mese di agosto 2024 era stata avviata da un esposto presentato ai carabinieri di Centro Valle Intelvi nel quale si faceva riferimento a presunti maltrattamenti ai danni degli anziani ospitati nella struttura e affidati per motivi di cura e vigilanza al personale medico e paramedico dipendente. Dopo l’esposto le indagini, riferiscono in una nota i militari, “hanno permesso di ottenere i primi e concreti riscontri”. 

Nel corso degli accertamenti, coordinati dalla pm Alessandra Bellù, sono state raccolte testimonianze video e intercettazioni audio e video che mostrano quanto sarebbe accaduto nella RSA. “L’inchiesta ha acclarato l’esistenza di violenze sistematiche divenute consuetudini lavorative – sintetizzano i carabinieri -. A confermare il quadro risultano le reazioni dei pazienti che appaiono evidentemente spaventati e scossi. Alcuni di questi anziani d’istinto si portano subito le mani a protezione del viso per non essere colpiti”. Per un’operatrice è stato contestato anche l’esercizio abusivo della professione. 

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