Il Collegio di Appello della Camera conferma l’impianto della delibera del 2018 con cui è stato introdotto il taglio dei vitalizi degli ex parlamentari. Il Collegio di Appello della Camera (che potrebbe essere definito la Cassazione di Montecitorio) ha quindi respinto il ricorso presentato da circa 800 ex parlamentari, che avevano cercato di eliminare il taglio ai propri vitalizi, su cui  aveva invece deciso favorevolmente il Senato nel 2022. Il taglio era stato deciso nel 2018 sotto la presidenza di Roberto Fico. A rendere nota la decisione è stato un comunicato di Montecitorio.

La decisione è stata assunta dall’ organismo composto dai deputati Ylenja Lucaselli, Ingrid Bisa, Marco Lacarra, Pietro Pittalis e Vittoria  Baldino. Sono state inoltre confermate le misure di mitigazione già introdotte dall’Ufficio di Presidenza della scorsa legislatura, in attuazione di sentenze parziali adottate dagli organi di tutela. L’attuale situazione complessiva riguardante il ricalcolo dei vitalizi e le relative misure di mitigazione rimane quindi invariato. I ricorrenti hanno ora esaurito gli organi giurisdizionali interni ed ora dovranno decidere se rivolgere un appello in sede politica all’ufficio di Presidenza, oggi guidato da Lorenzo Fontana.

Vicenda complessa, ora si valuterà se rivolgere un appello in sede politica

La vicenda è lunga e complessa e riguarda soprattutto ex deputati anagraficamente più giovani o con alle spalle meno legislature di quelli che nel 2021 hanno beneficiato di una sentenza che nei fatti ha azzerato la delibera Fico. Quest’ultima stabiliva che il vitalizio fosse ricalcolato secondo un coefficiente in cui rientrava il monte dei contributi versati, e gli anni in cui si era beneficiato dell’assegno. Un taglio che, dall’oggi al domani, è arrivato anche al 90% per gli ex parlamentari più anziani. Il loro ricorso nel 2021, sulla base del principio di costituzionalità di legittimo affidamento, era stato accolto, il che aveva portato a ripristinare il precedente assegno.

Il Senato, invece, nel 2022 aveva “salvato” tutti gli ex inquilini di Palazzo Madama, indipendentemente dall’età. Gli 800 ex deputati hanno chiesto quindi un analogo trattamento a quello deciso in Senato, anche per eliminare una situazione “irragionevolmente penalizzante”: infatti tutti i risparmi della Camera sui vitalizi ricadono ora solo su di loro (appunto 800 sui circa 3.300 ex deputati complessivi).

Tra i beneficiari del vitalizio tagliato, tanti nomi noti della politica passata

Tra coloro che lamentano i tagli, molti sono i nomi noti e vanno da Paolo Guzzanti a Ilona Staller, dagli ex sindaci di Napoli Antonio Bassolino e Rosa Russo Iervolino all’ex primo cittadino di Imperia, Claudio Scajola, fino a Fabrizio Cicchitto, Claudio Martelli, Margherita Boniver. Accanto a loro Italo Bocchino, Mario Landolfi, Gianni Alemanno, Mario Capanna, l’ex magistrata Tiziana Maiolo, l’ex olimpionica Manuela Di Centa, l’ex vicepresidente del Csm, Michele Vietti, Giovanna Melandri e Angelino Alfano.

Conte: “Abbiamo vinto una storica battaglia del M5s”

“Abbiamo ottenuto un risultato importante alla Camera su una storica battaglia del M5s, abbiamo salvato il taglio dei vitalizi voluto dal M5s” commenta a caldo il leader del Movimento Giuseppe Conte in un video sui social. “Ricordate la delibera del presidente Fico del 2018? Ebbene, 1400 ex deputati volevano rimettersi in tasca i vitalizi. Eravamo presenti nel Collegio di Appello di Montecitorio e abbiamo respinto questa richiesta: questo dimostra la bontà della nostra battaglia, sul piano etico, morale ma anche giuridico. Fateci caso, quando il M5s non c’è, i privilegi ritornano, come successo al Senato, dove il M5S non faceva parte del Collegio omologo che ha ripristinato i vitalizi. Non siamo al governo e così è possibile che aumentino gli stipendi di ministri e sottosegretari, mentre tuti gli italiani si impoveriscono. Quando non siamo al governo le cose cambiano, ma in peggio” ha concluso Conte.

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