Napoli torna a tingersi di sangue con l’omicidio di Emanuele Durante, un giovane di 20 anni ucciso oggi, 15 marzo 2025, in un agguato nel rione Sanità. Intorno alle 18.30, in via Santa Teresa degli Scalzi, Emanuele, in sella a uno scooter, è stato raggiunto da alcuni colpi d’arma da fuoco. Ferito mortalmente, è stato trasportato all’ospedale Pellegrini, dove è deceduto poco dopo.
Scarne le notizie raccolte sul posto dai carabinieri della Compagnia Stella ma gli investigatori stanno passando al setaccio le immagini degli impianti di videosorveglianza per ricostruire la dinamica dell’agguato che è costato la vita al giovane. Gli investigatori stanno passando sotto la lente di ingrandimento anche le frequentazioni recenti del giovane che non risulta aver avuto contatti con i clan della camorra.
Emanuele Durante (RaiNews)
Non è ancora chiaro se il ragazzo fosse da solo sullo scooter e se l’assalitore fosse uno solo o più di uno. Via Santa Teresa è una delle strade più trafficate della città perché da Capodimonte e dalla zona collinare conduce al centro storico. A quell’ora, infatti, erano decine le auto in coda nel traffico cittadino dirette verso il centro. L’azione sarebbe stata fulminea. Forse gli assassini stavano seguendo Emanuele e avrebbero approfittato del fatto che il giovane avrebbe rallentato all’altezza di un distributore di benzina, forse con l’intenzione di fare rifornimento. È qui che è stato aperto il fuoco.
Da chiarire anche se il giovane sia arrivato da solo in ospedale, che non è lontano dal luogo dell’agguato, o se sia stato accompagnato da una persona che però si sarebbe allontanata subito dopo.
Emanuele era imparentato con Annalisa Durante, una ragazza di soli 14 anni uccisa il 27 marzo 2004 a Forcella, vittima innocente di uno scontro a fuoco tra clan camorristici. Quella sera, Annalisa chiacchierava con amiche quando Salvatore Giuliano, affiliato al clan omonimo e bersaglio di un agguato, sparò per difendersi, colpendola alla testa. Dopo tre giorni di coma, Annalisa morì, diventando un simbolo della lotta alla criminalità. Giuliano fu condannato a 20 anni di carcere e, nel 2021, decise di collaborare con la giustizia.
La famiglia Durante, segnata da queste tragedie, ha vissuto un dolore che si rinnova. Giovanni Durante, padre di Annalisa e parente di Emanuele, da anni si batte per la legalità, trasformando il lutto in impegno civile.