Serve una rivoluzione culturale. E quindi anche linguistica. La Figc scende in campo per “accompagnare la crescita del movimento femminile” e lo fa nella data simbolica dell’8 marzo.
La frase simbolo è quella del ct della Nazionale femminile, Andrea Soncin, che tempo fa disse: “Non è calcio femminile, è calcio”.
“La Figc e l’intero movimento – ha detto il presidente Gabriele Gravina – sono impegnati in un profondo e radicale processo evolutivo che attraversa il nostro Paese nel campo dei diritti e delle pari opportunità. Il calcio può e vuole fare la sua parte nel contribuire a rendere la nostra società più moderna e inclusiva”.
“Lo storico riconoscimento dello status di professioniste alle calciatrici e il continuo investimento nello sviluppo del calcio di base praticato dalle bambine rappresentano dei punti fermi della mission federale, affinché i principi che ispirano una giornata come questa siano vissuti tutto l’anno in maniera sempre più responsabile e condivisa”.
Lo slogan scelto dalla Figc riporta alla memoria il sorprendente spot realizzato dalla Nazionale francese alla vigilia dei mondiali di calcio del 2023 in Nuova Zelanda: uno spot per smontare i pregiudizi. Perché il calcio è calcio.