“Lo Spallanzani è un centro straordinario e quello che ho trovato fantastico è che combina ricerca traslazionale e cura dei pazienti. Inoltre si portano avanti studi per nuovi farmaci per il Covid e cosa ancora più importante nuove terapie dirette all’ ospite per la tubercolosi”, lo afferma con entusiasmo Drew Weissman, vincitore del premio Nobel per la Medicina 2023 per lo sviluppo dei vaccini contro il Covid-19 con la tecnologia mRNA– riconoscimento assegnatogli insieme a Katalin Karikò– in occasione della sua lettura magistrale presso l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS.
Weissman ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “Nucleoside Modified mRNA-LNP Therapeutics”. Quindi, a margine, si è intrattenuto con i ricercatori dell’Istituto per rispondere alle loro domande che hanno permesso un reciproco scambio di idee e visioni.
Nato nel 1959 a Lexington – Stati Uniti, Weissman si è laureato in medicina all’Università di Boston, dove ha anche conseguito un dottorato in immunologia e microbiologia e si è specializzato al Beth Israel Deaconess Medical Center. Dal 1991 al 1997 ha lavorato al National Institutes of Health, sotto la supervisione di Anthony Fauci, concentrandosi sull’immunopatogenesi dell’HIV. Dal 1997 lavora presso l’Università della Pennsylvania conducendo studi che hanno portato allo sviluppo dei vaccini mRNA. Attualmente è titolare della Roberts Family Professorship in Vaccine Research, è direttore del Penn Institute for RNA Innovation ed è anche professore di medicina presso la Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania.