E’ botta e risposta tra le le principali leghe Europee e la FIFA. Le Leghe Europee e il sindacato internazionale dei calciatori, la FIFPRO Europe, hanno deciso di passare all’attacco della Fifa. Si sente parlare in queste settimane del calendario sempre più saturo di impegni, con l’aggiunta nella prossima stagione del Mondiale per Club con il suo nuovo format che aggiungerà ulteriori partite alle big italiane ed europee.
Gianni Infantino, Rieletto alla guida della Fifa fino al 2027 (gettyimages)
La divisione europea di FifPro, la federazione internazionale dei calciatori professionisti e l’associazione delle Leghe europee che riunisce 33 paesi hanno presentato alla Commissione europea un reclamo formale, sostenendo che la Fifa non si consulta correttamente sulle decisioni motivate commercialmente. La Fifa ha varato un Mondiale per club a 32 squadre, di cui 12 dall’Europa, che si svolgerà negli Stati Uniti i prossimi giugno e luglio, mentre il Mondiale del 2026, ospitato sempre in Nord America, avrà 48 squadre invece di 32 e durerà una settimana in più.
Messi nominato miglior giocatore dalla FIFA ( FIFA REUTERS)
In un’azione congiunta, i due organi (leghe e sindacato) hanno reso noto con un comunicato ufficiale la propria iniziativa: “Per molti anni leghe e associazioni dei calciatori hanno ripetutamente esortato la Fifa a sviluppare un chiaro, trasparente ed equo processo riguardo il calendario internazionale delle partite. L’ultima richiesta formale è stata inviata prima del Congresso e del Consiglio Fifa di maggio. Purtroppo la Fifa ha costantemente rifiutato di includere le leghe nazionali e le associazioni dei calciatori nel suo processo decisionale. Il calendario internazionale è ormai oltre la saturazione ed è diventato insostenibile per le leghe nazionali e un rischio per la salute dei calciatori. Lle decisioni della Fifa negli ultimi anni hanno sistematicamente favorito le competizioni della Fifa e i suoi interessi commerciali, trascurato le responsabilità della Fifa come organo di governo e danneggiato gli interessi economici delle leghe nazionali e il benessere dei calciatori. Leghe e calciatori non possono accettare che le regole siano decise unilateralmente, l’azione legale è l’unico passo responsabile per proteggere il calcio, il suo ecosistema e la sua forza lavoro dalle decisioni unilaterali della Fifa che ha un abuso di posizione dominante: la Fifa svolge un doppio ruolo, sia di ente regolatore globale del calcio sia di organizzatore di competizioni. Questo determina un conflitto di interessi che, in linea con la recente giurisprudenza dei tribunali dell’Unione Europea, impone alla Fifa di esercitare le sue funzioni di regolamentazione in modo trasparente, obiettivo, non discriminatorio e proporzionato”.
Argentina v Francia: Finale Coppa del Mondo FIFA Qatar 2022 (getty)
Immediata la risposta della FIFA che si difende in questo modo: “Il calendario attuale è stato approvato all’unanimità dal Consiglio FIFA, composto da rappresentanti di tutti i continenti, compresa l’Europa, a seguito di una consultazione completa e inclusiva, che ha incluso la FIFPRO e gli organi di Lega. Il calendario della FIFA è l’unico strumento che garantisce che il calcio internazionale possa continuare a sopravvivere, coesistere e prosperare insieme al calcio per club nazionale e continentale alcune leghe in Europa – esse stesse organizzatrici e regolatrici delle competizioni – agiscono con interesse commerciale, ipocrisia e senza considerazione per tutti gli altri nel mondo. A quanto pare, questi campionati preferiscono un calendario ricco di amichevoli e tournée estive, che spesso comportano lunghi viaggi in tutto il mondo. Al contrario, la FIFA deve tutelare gli interessi generali del calcio mondiale, compresa la tutela dei giocatori, ovunque e a tutti i livelli del gioco. Nel suddetto reclamo portato avanti da Leghe Europee e Fifpro (il sindacato europeo dei calciatori), si leggeva fra le altre cose che la Fifa ha un “abuso di posizione dominante” e che “svolge un doppio ruolo, sia di ente regolatore globale del calcio sia di organizzatore di competizioni. Questo determina un conflitto di interessi che, in linea con la recente giurisprudenza dei tribunali dell’Unione Europea, impone alla Fifa di esercitare le sue funzioni di regolamentazione in modo trasparente, obiettivo, non discriminatorio e proporzionato”.
Il Presidente AIC Umberto Calcagno ((Ansa))
“Questa è una grande opportunità per manifestare per la prima volta il nostro dissenso verso una situazione che anche i calciatori che giocano in Italia percepiscono come una grande stortura. Abbiamo la sensazione che il calcio stia iniziando a divorare se stesso”. Lo ha detto il presidente dell’Assocalciatori (Aic), Umberto Calcagno, in conferenza stampa a Bruxelles dopo la presentazione del reclamo contro la Fifa alla Commissione Ue da parte dalle Leghe europee, di Fifpro Europe e de LaLiga.
“Finalmente la salute dei calciatori non è più una questione sindacale: preservare la salute della parte migliore del nostro spettacolo vuol dire difendere il nostro sistema”, ha sottolineato Calcagno. “Oggi – ha aggiunto – si pretende che i top player, che giocano ad una velocità che è superiore del 50% rispetto a soltanto dieci anni fa”, giochino “sempre più partite, 60 o 70,il mondiale per club potrebbe portare qualcuno dei nostri ragazzi a giocare 80 partite viaggiando per 120mila chilometri per chi ha nazionali oltreoceano” con soltanto “15-20allenamenti veri all’anno”. Il rischio, ha avvertito, è che “per massimizzare i ricavi nel breve periodo”, le decisioni della Fifa sul calendario internazionale portino il calcio a diventare nel lungo periodo un prodotto molto meno bello di quello che abbiamo visto finora”