Ventiquattr’ore dopo l’esibizione evento delle star maschili del tennis mondiale a Riyadh, con in palio per il vincitore un premio di 6 milioni di euro, 106 calciatrici professioniste di 24 Paesi hanno inviato una lettera al presidente della Fifa, Gianni Infantino, per reclamare all’organismo di rompere gli accordi con Aramco, la compagnia petrolifera saudita, poiché si tratta di un “regime autocratico che viola in maniera sistematica i diritti delle donne e criminalizza la comunità Lgtbiq+”.
In modo diretto e inequivocabile le giocatrici, con una lettera aperta, chiedono di annullare la partnership stretta tra la Fifa e l’Aramco, il colosso energetico di proprietà dell’Arabia Saudita. Un gigante del petrolio che minaccia l’ambiente globale, in mano ad un Paese che non rispetta i diritti delle donne e criminalizza la comunità Lgbtq+, non può essere partner della Fifa e sponsorizzare eventi come i Mondiali 2026 ei Mondiali femminili del 2027.
L’interista Sofie Pedersen è una delle promotrici: “I valori non sono solo parole da scrivere su una pagina: è necessario viverli e sostenerli”.