A far affondare il Bayesan al largo di Palermo, il 19 agosto scorso, sarebbe stato soprattutto il suo maxi e unico albero, che lo rendeva instabile. A sostenerlo è il New York Times, che ha condotto una puntigliosa inchiesta attraverso documenti tecnici di costruzione della barca e simulazioni computerizzate dei movimenti dello yacht di lusso del miliardario Michael Linch.
Il Bayesan scrive il Nyt, era un’eccezione nella serie di yacht superlusso della Perini Navi, che hanno due alberi invece che uno solo. Fu l’acquirente originale, un uomo d’affari olandese, a insistere per un singolo albero, che sarebbe stato più alto di al mondo. Ma, secondo il Nyt, tale decisione ha finito per rendere l’imbarcazione molto più vulnerabile rispetto ad altri superyacht. Oltre a essere eccezionalmente alto, più di 72 metri era anche molto pesante, diverse tonnellate di alluminio. Ciò, spiega il quotidiano, avrebbe dovuto spingere a creare peso sul fondo dell’imbarcazione, una zavorra per abbassarne il baricentro e contrastarne la tendenza a inclinarsi.
A questo si lavorò in un cantiere navale turco nel 2006, ma invece di distribuire la zavorra in modo uniforme sul fondo della barca, il che avrebbe garantito una migliore stabilità, i costruttori l’hanno accatastata verso la parte posteriore dello scafo. I documenti tecnici del Bayesian mostrano, secondo gli ingegneri consultati dal Nyt, quanto fosse vulnerabile. Anche senza gravi errori da parte dell’equipaggio, la nave avrebbe potuto affondare in una tempesta a cui altre imbarcazioni sarebbero sopravvissute.
Il quotidiano americano ha condotto l’inchiesta intervistando una dozzina tra architetti navali, ingegneri e altri esperti, che hanno trovato altre vulnerabilità nella progettazione dello yacht: scelte progettuali di base, come le due alte porte sul lato del ponte, che hanno aumentato le possibilità che la nave imbarcasse consistenti quantità d’acqua se i forti venti avessero spinto la barca verso il lato. Sono queste, insieme all’instabilità creata dall’albero, le ragioni per cui, secondo i resoconti dei testimoni e dei sopravvissuti, lo yacht si ribaltò completamente su un lato e affondò nel giro di pochi minuti.
In merito a quanto riportato dal New York Times sull’affondamento del veliero Bayesian, colato a picco ad agosto nel mare di Porticello (Pa) durante una tempesta, The Italian Sea Group, la società quotata in borsa, proprietaria degli asset di Perini navi di Viareggio che costruì l’imbarcazione nel 2008, commenta: “l’articolo afferma concetti talmente risibili dal punto di vista tecnico che non vale la pena commentare”.
“The Italian Sea Group – dicono dalla società – ribadisce quanto già detto in passato in merito alla sicurezza della barca”. L’azienda, che ha acquisito all’asta il brand Perini e gli asset immobiliari nel gennaio 2022, fa sapere che “si tutelerà in ogni opportuna sede”.
I sommozzatori della Marina militare sono tornati nel relitto del Bayesian per recuperare altri reperti e completare la nuova delega affidata dalla procura di Termini Imerese che sta coordinando le indagini sull’affondamento del veliero avvenuto nella notte del 19 agosto nelle acque di Porticello, nel Palermitano, e dove morirono sei passeggeri e un membro dell’equipaggio.
Sono stati recuperati altri reperti dall’imbarcazione e dettagli utili per proseguire nel lungo lavoro per ricostruire cosa avvenne quella notte e soprattutto le cause del naufragio dell’imbarcazione.
Ancora il progetto del recupero della barca non è stato ultimato.