Sono 4.562 gli emendamenti alla manovra depositati in Commissione Bilancio alla Camera, un quarto proviene dalla maggioranza.
Venerdì 15 novembre saranno decise le inammissibilità, quindi sabato 16 è in programma l’analisi dei ricorsi, lunedì prossimo invece scatta la scrematura con l’indicazione dei segnalati.
Tra i partiti di maggioranza Forza Italia ha presentato 501 emendamenti, la Lega 428, FdI 190, Noi Moderati 142. Le forze di opposizione invece hanno preparato circa 3.200 testi: il Movimento 5 Stelle 1.218, il Pd 992, Alleanza Verdi Sinistra 354, Azione 130, Italia Viva 282, +Europa 45, le minoranze linguistiche 201. Altri 76 emendamenti sono stati depositati dal gruppo Misto. Circa una decina gli emendamenti unitari delle opposizioni. Al centro delle proposte di modifica unitari: la Sanità, i congedi, l’automotive, il salario minimo e la ricostruzione in Emilia-Romagna.
Gli emendamenti complessivi presentati in Commissione bilancio sono 4.562. Tra questi 1261 sono dei partiti di maggioranza e 3301 delle opposizioni
La maggioranza
Tra i testi depositati da Forza Italia spiccano quelli per chiedere di eliminare la norma che introduce dei revisori del Mef nelle società e gli enti che prendono almeno 100mila euro di finanziamenti pubblici. E poi uno per la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35 al 33 per cento e l’estensione di questa fascia ai redditi fino a 60mila euro. Presente anche un testo che chiede che vengano escluse dall’imposta sui servizi digitali RAI, Mediaset, Sky e altri operatori del settore nonché le testate giornalistiche online per “non gravare con una ulteriore imposizione aggiuntiva il settore dei media, già fortemente sotto pressione”.
Il segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani. Tra gli emendamenti degli azzurri piccano quelli per chiedere di eliminare la norma che introduce dei revisori del Mef nelle società e gli enti che prendono almeno 100mila euro di finanziamenti pubblici (Ansa)
Tra gli emendamenti della Lega in evidenza una “proposta di rottamazione vera e che può rimettere in bonis tantissime attività economiche”, sottolinea Alberto Gusmeroli, primo firmatario del testo. Non si tratterebbe di “un condono” ma di “uno strumento per sanare le imposte non pagate in 120 rate mensili tutte uguali e permettere allo Stato di recuperare l’enorme pregresso”.
La norma punta alla rottamazione delle cartelle emesse dal 2000 al 2023 in 120 rate. Dal Carroccio anche tre testi che chiedono di fermare o ridurre l’aumento della tassazione sui profitti delle criptovalute. Il testo della manovra al momento prevede una crescita dell’aliquota dal 26 al 42% ed è stato finora uno dei punti più dibattuti tra le forze politiche.
: i rappresentanti del gruppo misto della Camera dei Deputati, tra cui Benedetto della Vedova, Riccardo Magi sono firmatari di diversi emendamenti (lapresse)
Le opposizioni
“Abbiamo messo a terra i numerosi contributi venuti dalle audizioni, dove parti sociali, associazioni di categoria, esperti e rappresentanti del settore pubblico e privato hanno espresso forti critiche sulla tenuta di una manovra che non investe e che non guarda al futuro”, rivendica il Pd.
“La maggioranza deposita oltre 1.200 emendamenti alla sua stessa legge di bilancio: meno male che Giorgia Meloni e il ministro Giorgetti l’avevano magnificata. Si tratta invece di un chiaro atto di sfiducia nei confronti del loro stesso governo”, fanno notare invece fonti del M5s. Tra gli emendamenti di Pd e M5s la regolarizzazione dei lavoratori stranieri già presenti nel nostro Paese e il definanziamento dei Cpr per destinare risorse al sistema di accoglienza e integrazione.
+Europa, a firma Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova, nel pacchetto di emendamenti alla legge di bilancio chiede l’introduzione di corsi per l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, istituzione di un fondo per l’installazione di distributori gratuiti di profilattici.
Da Azione arriva un pacchetto di proposte per dare “visione e adeguatezza di cui, per noi, il testo di legge proposto dal governo è fortemente deficitario, specie davanti alle crisi economiche e sociali in corso nel contesto internazionale”.