Una cittadina tedesca, ascoltata come testimone in audizione protetta e soprannominata per ragioni di sicurezza teste ‘beta’ è stata ascoltata questa mattina in aula Occorsio, davanti ai giudici della prima corte d’Assise di Roma, nell’ambito del processo per la morte di Giulio Regeni, il ricercatore friulano, trovato morto in Egitto a gennaio del 2026, dopo essere stato torturato e sequestrato.
La donna, insegnante di tedesco in una scuola privata de Il Cairo divideva, quando avvenne l’omicidio, l’appartamento con Giulio e Mohamed El Sayed e ha spiegato che un appartenente ai servizi segreti egiziani, pochi giorni prima di Natale del 2015, chiese al suo coinquilino copia del passaporto di Regeni.