Temperature sotto lo zero, gelate e primi fiocchi di neve, il freddo polare è arrivato sull’Italia. La “colpa”, secondo gli esperti, sarebbe della rapida discesa di un nocciolo di aria polare dalla Svezia, che porterà anche la prima neve a bassa quota sugli Appennini. Il brusco caldo di temperature riporta il mese di novembre nelle medie stagionali, ma il “cambio” rispetto alle temperature anomale delle scorse settimane è molto repentino per alcune regioni.
Venti freddi a partire dalla giornata di martedì
Le novità arriveranno a partire dalla prossima settimana, quando l’inverno scenderà dalla Scandinavia verso l’Europa Centrale: nella sua discesa causerà un estremo rinforzo dei venti da ovest sul nostro Paese. Inizialmente, martedì 19 novembre i venti saranno tesi o forti e spingeranno piogge verso le regioni tirreniche dalla Toscana fino alla Calabria. Mercoledì 20, invece, arriverà la tempesta perfetta: i venti sono previsti in intensificazione portando burrasca su gran parte del Paese, soprattutto sulla Sardegna, sulle coste liguri e tirreniche con mareggiate violente.
Coldiretti: allarme gelate nei campi dopo il caldo anomalo
Il calo delle temperature, con il pericolo gelate, rischia di creare gravi danni alle produzioni di frutta a verdura, dopo un inizio di autunno insolitamente caldo che ha allungato la fase di produzione di alcune colture ortofrutticole estive e accelerato la maturazione di quelle invernali. A lanciare l’allarme è la Coldiretti. “Dopo un mese di ottobre che ha fatto segnare quasi 1,6 gradi in più della media storica, secondo Isac Cnr, – afferma in una nota l’associazione – il brusco arrivo del freddo coglie di sorpresa le piante da frutto, che non hanno avuto il tempo di prepararsi al riposo invernale, ‘ingannate’ dalle alte temperature fuori stagione. Ma a rischiare sono anche le coltivazioni in campo come insalate, lattughe, radicchi, oltre a bietole, broccoli, cavolfiori, finocchi, spinaci, specie se le temperature dovessero scendere sotto lo zero”.
Il freddo “risveglia” influenza e virus respiratori
Il freddo imperversa su tutta la penisola e con l’inverno arriva anche un aumento di casi di influenza e virus, come quelli respiratori e i norovirus.
In un mese l’influenza ha già costretto a letto quasi un milione e mezzo di italiani. Nell’ultima settimana – quella tra il 4 e il 10 novembre – sono stati 373mila i casi registrati di sindromi simil influenzali, come riporta il primo bollettino epidemiologico della sorveglianza RespiVirNet della stagione 2024-2025, pubblicato dall’Istituto superiore di Sanità.
Oltre all’influenza arriva anche un nuovo allarme sanitario ma dal Regno Unito legato alla diffusione insolitamente elevata di infezioni dal cosiddetto Norovirus Kawasaki, un nuovo ceppo di norovirus, il genotipo GII.17 e responsabile, in queste settimane, del 70% di tutti i casi di virus registrati nel Regno Unito e causa di oltre il 90% delle gastroenteriti non batteriche in tutto il territorio britannico. I sintomi sono quelli comuni alle gastroenteriti: nausea, vomito, diarrea, crampi addominali. In alcuni casi si può manifestare anche una leggera febbre, ma in linea di massimo la malattia non ha conseguenze serie e la maggior parte delle persone guarisce in 1-2 giorni senza complicazioni.