Conte riunisce il Consiglio nazionale del movimento 5 Stelle e ufficializza quanto aveva già annunciato a caldo: si rivota. I circa 90.000 iscritti torneranno a esprimersi dal 5 all’8 dicembre sui quesiti impugnati da Beppe Grillo con una pec, primo tra tutti la cancellazione del suo ruolo di garante. La strategia del fondatore è saldare i “contrari” e i “non voto” in modo da non raggiungere il quorum. E in quel caso, secondo Toninelli, che è un componente del collegio dei probiviri, Conte dovrebbe dimettersi.
“A chi vuole imbavagliare la democrazia rispondiamo con più democrazia” è la linea di Conte. È sicuro che il numero dei votanti invece aumenterà. Il leader 5 Stelle, forte del voto del fine settimana, non ha dubbi: voler ridare la parola agli scritti ed evitare di impantanarsi in lunghe battaglie legali, anche se la sua convinzione è che ci sarebbero tutte le condizioni per vincerle.
La kermesse di sabato e domenica apre una fase nuova per il Movimento e fissa alcuni paletti, uno formale, il simbolo avverte conte appartiene al movimento non al fondatore, e uno politico, la collocazione sarà nel campo progressista. E su un rischio scissione è netto: “Dovreste chiederlo a Grillo. Nessun evento finale bis questa volta però, alle 22 di domenica si chiuderà il voto e verranno pubblicati i risultati.