Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha partecipato a Milano a una riunione in Prefettura sulla sicurezza dopo i gravi disordini che si sono verificati nel quartiere Corvetto per la morte di Ramy Elgaml, deceduto in un incidente stradale nella notte fra sabato e domenica mentre era in scooter, inseguito dai carabinieri.
“L’arrivo dei rinforzi è imminente, tra fine dicembre e gennaio, oltre al normale turn-over più di 600 unità di personale aggiuntivo, un significativo beneficio anche nel controllo del territorio. Era stato già programmato a prescindere dagli ultimi accadimenti” ha annunciato Piantedosi, al termine del vertice, definito “molto proficuo” dal titolare del Viminale.
“Abbiamo avuto modo di rappresentare quello che era l’impegno a livello centrale a disposizione della città, anche a prescindere da questi ultimi accadimenti” ha ripetuto Piantedosi. “Abbiamo fatto un’analisi concreta e approfondita degli episodi accaduti. Si tratta di fenomeni che vanno seguiti, dobbiamo riservare alla città di Milano tutta l’attenzione che merita” ha sottolineato.
Milano, dopo la morte di Ramy Elgaml sono stati accesi dei roghi in strada a Corvetto, 25 novembre 2024 (Ansa)
Gli scontri delle ultime ore, arrestato un 21enne
Nelle ultime 12 ore non ci sono stati nuovi scontri ma continua la tensione nel quartiere periferico del capoluogo lombardo. Martedì sono stati indagati (oltre al conducente dello scooter, un 22enne tunisino, ora piantonato in ospedale, che aspetta l’interrogatorio di garanzia) anche il carabiniere alla guida della vettura inseguitrice. Per lui l’ipotesi è concorso in omicidio stradale.
Nell’attesa dell’autopsia, venerdì, il Corvetto resta presidiato e il Ministero degli Interni ha inviato su tutta Milano 500 unità delle forze dell’ordine. Dalle 22:30 di lunedì sera ci sono stati roghi, vandalismi e lanci di bottiglie e petardi verso la polizia che ha risposto con cariche di alleggerimento e lacrimogeni. Arrestato uno dei partecipanti (tutti giovanissimi): si tratta di un 21enne montenegrino, a cui si contestano, riferisce la Questura, “lancio di petardi, getto di oggetti e resistenza a pubblico ufficiale”. Il giovane, che ha partecipato alle proteste insieme ad altre decine di ragazzi, è stato portato a San Vittore in attesa dell’interrogatorio di convalida, domani, dal gip Chiara Valori.
Le proteste seguono quelle avvenute negli ultimi due giorni in un’arteria stradale vicina. Nutrito il dispiegamento di forze dell’ordine – prevalentemente Polizia di Stato – a presidio delle strade attorno a piazza Gabriele Rosa, mentre proseguono le indagini sui vandalismi e i roghi attuati.
Intanto, si cercano testimoni ed eventuali video amatoriali, girati con gli smartphone, che possano aiutare a ricostruire la dinamica dell’incidente. Nell’inchiesta, coordinata dal pm Marco Cirigliano, sono state raccolte le immagini di una serie di telecamere adiacenti il luogo dell’incidente ma, eccetto un filmato in cui è stata ripresa la scena dell’impatto, le altre al momento non sembrano aggiungere elementi determinanti. Importante sarebbe la testimonianza di qualcuno che ha assistito a quel che è accaduto.
Milano, dopo la morte di Ramy Elgaml sono stati accesi dei roghi in strada a Corvetto, 25 novembre 2024 (Ansa)
Sala: “Ho apprezzato le parole del padre di Ramy”
“Quello che è successo ci richiama alla nostra attenzione ma non ci fa deviare rispetto alla nostra rotta. Capisco che alla destra piaccia fomentare queste situazioni ma sono qui oggi per continuare a dire che Milano resterà una città accogliente, che noi facciamo un bagno di realismo e nel realismo le migrazioni ci sono sempre state e sempre ci saranno. Ma le regole vanno rispettate” ha commentato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine dell’inaugurazione del Milano Welcome Center di via Sammartini. “Ho apprezzato molto le parole del padre di Ramy e della fidanzata. Li rintracceremo per invitarli a Palazzo Marino” ha detto il sindaco.
Milano, dopo la morte di Ramy Elgaml sono stati accesi dei roghi in strada a Corvetto, 25 novembre 2024 (Ansa)
Gli amici: “Un’associazione a suo nome”
Anche gli amici di Ramy, che intendono fare una manifestazione pacifica autorizzata e pensano di intitolargli una associazione, hanno spiegato che chi ha messo “a ferro e fuoco” il Corvetto “veniva da fuori”.