Oltre 5 milioni di italiani sono stati colpiti finora dall’influenza stagionale e, secondo le previsioni, il picco potrebbe arrivare tra metà e fine gennaio.
Contrariamente a quanto successo negli anni precedenti, la fine del 2024 e l’inizio del nuovo anno, hanno portato ad un fenomeno insolito che viene attenzionato dagli specialisti. Si tratta di una sorta di simil-influenza che si è aggiunta a quella tradizionale e ai cosiddetti mali di stagione.
Medici famiglia: “Già evidenti effetti post feste natalizie”
Gli effetti delle riunioni familiari, con cene e incontri affollati che hanno moltiplicato le occasioni di contagio influenzale, sono già evidenti negli studi dei medici di famiglia, particolarmente pieni in queste giornate. “Abbiamo percentuali di epidemia stagionale che tendono all’aumento, come però accade anche per tutte le altre sindromi respiratorie. Permane la diffusione di sindromi gastroenteriche che hanno caratterizzato questa stagione”. A tracciare il quadro è Silvestro Scotti, segretario della Federazione nazionale dei medici di medicina generale (Fimmg) che riferisce un forte aumento di pazienti negli ambulatori. “Telefono, mail, whatsapp – continua – le sollecitazioni oggi sono molte: tanti i casi di sindromi influenzali ma anche richieste di ricette, certificati”. Per quanto riguarda l’influenza, “nei prossimi giorni vedremo anche se la ripresa delle scuole, come in genere accade, accelererà ancora la circolazione virale, allargandosi a fasce di popolazione più ampia. Dovremmo quindi vedere un aumento della curva epidemica e avvicinarci al picco influenzale”.
Fino all’ultima settimana di dicembre si sono recati dal medico per sindromi simil-influenzali oltre 280mila cittadini del Lazio (poco più dell’11% della popolazione). È andata peggio ai bimbi fino ai quattro anni (il 26% ne è stato colpito, secondo il rapporto Respirvirnet dell’Istituto Superiore di Sanità). I dati sono in netta salita rispetto a quelli degli anni precedenti perché soprattutto nella capitale sono aumentate il numero delle presenza dovute al pellegrinaggio per il Giubileo: l’aumento del numero delle persone che arriverà nella Capitale da ogni parte del mondo e i tanti grandi eventi giubilari potranno portare a un aumento delle sindromi simil-influenzali in concomitanza con i momenti che porteranno a Roma milioni di pellegrini tutti insieme.
“Probabilmente – spiega Massimo Ciccozzi, epidemiologo al Campus Bio-Medico di Roma – abbiamo avuto un andamento più lento rispetto all’anno passato delle sindromi simil-influenzali”. Questo non vuol dire però, che siano sparite, anzi. Con i grandi appuntamenti giubilari, e la massa di pubblico in città, è verosimile pensare che possano esserci rialzi improvvisi del numero dei contagi. “Potrà valere soprattutto nel periodo primaverile – spiega Ciccozzi – Ma non c’è solo l’influenza, ma tutti quei virus come il respiratorio sinciziale, i rinovirus, il Covid stesso, che possono aumentare il numero dei contagi”. Quindi, in sostanza, ci sarà un mix di infezioni che potranno circolare insieme. Tutti virus diversi che potranno avere sintomi simili.
Ciccozzi: “Milioni di pellegrini a Roma, serve sorveglianza epidemiologica”
L’anno giubilare è entrato nel vivo, “dovremmo aver imparato qualcosa dalla lezione del Covid: la sorveglianza epidemiologica è importantissima per la prevenzione. Arriveranno milioni di persone in Italia e soprattutto a Roma. Se ci ricordiamo l’epidemia di Mers è scoppiata proprio durante il pellegrinaggio a La Mecca in Arabia Saudita, ma penso anche a quello che è accaduto ad Haiti con il colera. Movimenti di massa di persone possono essere la causa di epidemie di virus respiratorio”. Ad affermarlo è l’epidemiolgo Massimo Ciccozzi, tra gli autori di un’analisi sui rischi sanitari legati al Giubileo.
Influenza verso il picco, medici contro abuso di farmaci
I medici di famiglia “ricordano le misure più efficaci per contrastare la diffusione dell’epidemia”, raccomandano, la vaccinazione antinfluenzale che “risulta ancora disponibile presso gli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta e che trova ancora utilità se eseguita quanto prima”. A sottolinearlo è la Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), per la quale “sono fondamentali alcune misure precauzionali e scelte appropriate nelle terapie farmacologiche, da eseguire sempre sotto stretto controllo medico”.
In caso di sindromi influenzali, per gli esperti Simg gli antibiotici sono da limitare, ove fossero necessari vanno assunti solo su prescrizione medica e in presenza di infezione batterica. Il paracetamolo è il più efficace analgesico e antipiretico. Gli antinfiammatori non steroidei devono tenere conto dei rischi cardiovascolari, renali e gastrici del paziente. Altri farmaci utili possono essere gli antitussivi e i decongestionanti nasali. Anche i cortisonici devono essere evitati così come l’uso di antibiotici in caso di infezioni virali. “Il virus circolante dell’influenza (A-H3N2), responsabile della cosiddetta ‘Australiana’, suscita particolare preoccupazione per la capacità di evadere le difese immunitarie e per la maggior aggressività dei sintomi – sottolinea Alessandro Rossi, presidente Simg – L’epidemia influenzale in corso si sovrappone alla persistente presenza del virus Sars-CoV-2 e di altri virus che interessano le vie respiratorie come il virus respiratorio sinciziale e virus parainfluenzali. La diagnosi differenziale dal punto di vista clinico non è sempre facile e talvolta occorre far uso dei tamponi antigenici rapidi naso-orofaringei”.
I sintomi più frequenti
Febbre alta, mal di testa che non passa per diversi giorni, raffreddore. E spesso capita che chi ne soffre faccia incetta di farmaci, spesso in modo improprio. “è fondamentale non prendere l’antibiotico se non viene prescritto, per questo è importante andare dal medico di medicina generale – prosegue Ciccozzi – Se si ha 37 e mezzo di febbre è inutile prendere un antipiretico. E poi ci sono quelle soluzioni naturali che possono essere usate come i lavaggi nasali con una soluzione salina o la pulizia della lingua. Importante è idratarsi e seguire un sano stile di vita. Non bisogna allarmarsi, però – sottolinea lo specialista – Tutte queste infezioni sono note e si possono trattare”.