Zone a vigilanza rafforzata anche a Roma.
Il prefetto Lamberto Giannini ha firmato un’ordinanza che, da oggi e per i successivi due mesi, prevede zone rosse nelle aree dell’Esquilino e del Tuscolano. Previsto in queste zone il divieto di stazionamento “ai soggetti che assumano atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti” e risultino già segnalati all’autorità giudiziaria per una serie di reati. Per i trasgressori si dispone l’allontanamento.
Per la zona Esquilino nell’ordinanza figurano via Giovanni Giolitti, via Giovanni Amendola, via Filippo Turati, via Principe Amedeo, via Daniele Manin, via Vincenzo Gioberti, Piazza Manfredo Fanti, via Carlo Cattaneo, via Enrico Cialdini, via Urbano Rattazzi, via Mamiani, via Cappellini, via Bettino Ricasoli, via La Marmora, Piazza Vittorio Emanuele II.
Per la zona Tuscolano, invece, nell’ordinanza firmata da Giannini spuntano via Monselice, via Tuscolana (fronte civico 212), via Mestre e Piazza Ragusa.
I precedenti
Dall’inizio del suo mandato il ministro dell’Interno svolge inoltre comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica nelle diverse città italiane proprio per monitorare da vicino le maggiori criticità legate alla sicurezza nelle città. Nell’ambito di queste riunioni a settembre scorso Piantedosi è in prefettura a Firenze e a ottobre il prefetto della città Francesca Ferrandino decide di introdurre una ‘zona rossa’. A novembre l’ordinanza per l’istituzione di una zona rossa viene applicato anche a Bologna.
Sulla scorta dei risultati raggiunti, il 17 dicembre Piantedosi invia una direttiva ai prefetti con l’invito a valutare quindi l’istituzione delle cosiddette ‘zone rosse’ in tutte le città italiane. Invito che viene recepito a Milano, dove il prefetto Claudio Sgaraglia, introduce cinque zone rosse a ridosso del Capodanno (30 dicembre) e fino al 31 marzo. Il 7 gennaio anche il prefetto di Napoli Michele Di Bari istituisce quattro zone rosse nei Comuni della provincia: Castellammare di Stabia, Pompei, Pozzuoli e San Giorgio a Cremano.
Per creare una zona rossa, ovvero un’area da cui le forze dell’ordine potranno allontanare le persone responsabili di attività illegali e già destinatarie di segnalazioni all’autorità giudiziaria per determinate fattispecie di reato, con il cosiddetto ‘Daspo urbano’, i prefetti possono fare ricorso al potere di ordinanza contingibile e urgente previsto dall’articolo 2 del Regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 (Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza).
Si tratta di una misura mirata a prevenire e contrastare l’insorgenza di condotte di varia natura che, anche quando non costituiscono violazioni di legge, sono comunque di ostacolo al pieno godimento di determinate aree pubbliche, caratterizzate dal persistente afflusso di un notevole numero di persone.
Tra gli ambiti cittadini potenzialmente interessati da questa categoria di provvedimenti rientrano a pieno titolo le stazioni e i quartieri adiacenti, già oggetto di una rafforzata strategia di prevenzione in quanto esposti a fenomeni di degrado sociale. Identica valenza hanno anche le piazze dello spaccio e tutti gli altri spazi urbani a rischio, come, tra le altre, le zone dove si concentra la movida con un’alta percentuale di persone e attività commerciali che può tradursi in episodi di microcriminalità (come i furti e le rapine) e di violenza (risse, aggressioni), atti di vandalismo, consumo eccessivo di alcol, inquinamento acustico e degrado ambientale.
Per quanto riguarda Roma nel corso del Giubileo 2025, potranno essere considerate anche le aree ad alta concentrazione di monumenti e siti religiosi e quelle turistiche, dove non di rado si verifica lo stabile stazionamento di persone dedite al compimento di reati contro la persona e il patrimonio.