“Il ministro Valditara si sta già attivando e il sottosegretario Paola Frassinetti sarà in città domani o dopodomani. Le regole e le leggi vanno rispettate, non c’entra nulla il rispetto per le religioni. L’Italia è un Paese che ha delle leggi e in classe si sta a volto scoperto”. Così a Telefriuli il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, rispondendo sull’utilizzo del niqab da parte di alcune studentesse in un istituto di Monfalcone.
Il caso di Monfalcone
I giornali locali hanno raccontato il gesto di integrazione della preside Carmela Piraino che, per rispettare le tradizioni religiose delle sue studentesse straniere (molte sono bengalesi) ed evitare che le famiglie integraliste le costringano a lasciare la scuola, è solita attenderle all’ingresso per controllare che sotto il velo ci fossero davvero loro, come prassi di sicurezza. Poi dritte in classe con il loro niqab.
Fedriga: “Il niqab a scuola non è integrazione”
“Sicuramente dal punto di vista dell’integrazione, penso che indossare il niqab a scuola sia qualcosa di più lontano possibile dall’integrazione”, commenta Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia. “Quindi su questo dobbiamo fare una riflessione seria come istituzioni in generale – continua – a partire dal Governo e passando per tutte le altre istituzioni sul territorio, perché quanto abbiamo visto a Monfalcone penso sia qualcosa che sicuramente estranea una parte di popolazione che forse, non so se per motivi familiari, per tradizioni o altro, vuole estraniarsi e non dialogare con i nostri cittadini. Questo rappresenta un problema che dobbiamo affrontare”.