Il tema dei dazi è in evidenza anche sui mercati. Donald Trump ieri ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero imposto dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e l’alluminio da tutti i Paesi. Sarebbero colpiti soprattutto Canada, Messico e Brasile.
La reazione dei mercati non è stata troppo negativa. Le borse europee sono fin dall’apertura in leggero rialzo. Milano +0,34% dopo la crescita dell’1,60% nella scorsa settimana; è sul massimo dal 2008.
Tra i produttori di acciaio e materie prime europei, scende ArcelorMittal, mentre è quasi invariata ThyssenKrupp. Sale invece Tenaris, +1,98%, società di Dalmine con stabilimenti in 23 Paesi tra cui gli Stati Uniti. Nella notte sul listino di Tokyo Nippon Steel è scesa di mezzo punto percentuale. Nel fine settimana Trump ha dichiarato che la società ha abbandonato il suo piano di acquisto di US Steel e che la società giapponese non può detenere una quota di maggioranza nell’acciaieria statunitense.
Negli scambi pre-apertura US Steel sale del 6%. Tra gli altri produttori statunitensi Nucor segna +9,5%, Steel Dynamics +6,3%, Century Aluminum +9,4%, Alcoa +5,9%.
A Piazza Affari sotto osservazione Tim, +1,47% dopo il +7% di venerdì. A spingere il titolo le indiscrezioni su un’offerta per Tim da parte dell’operatore Iliad. Nel fine settimana altre indiscrezioni hanno ipotizzato una contr’offerta per Tim da parte di Poste Italiane.
Tra gli altri titoli i maggiori ribassi sono per i due protagonisti dell’ultima puntata del risiko bancario: Bper -1,73%, Banca Popolare di Sondrio -3,28%.
Nella notte le borse cinesi sono salite, soprattutto Hong Kong, +1,84%, trainate dal settore tecnologico e da quello dei beni al consumo. Tra i titoli migliori Alibaba e Xiaomi. I consumi turistici per il capodanno lunare da poco concluso hanno fatto salire l’inflazione dallo 0,1 allo 0,5% a gennaio.
In evidenza il produttore di auto statale Dongfeng, +25,7%, dopo l’annuncio che ci sarà una ristrutturazione che potrebbe portare alla fusione con altri produttori statali, come Changan.