Per tutto il giorno sei palombari del Comsubin si sono immersi in mare, a fianco della chiglia della Seajewel.
Nuovi sopralluoghi, alla ricerca di tracce di inneschi o di esplosivo. Per dare le prime risposte ai tanti misteri che avvolgono la petroliera ormeggiata nel campo boa davanti alla costa tra Vado e Savona. Due esplosioni, la seconda più violenta, nella notte tra venerdì e sabato. Quando la nave battente bandiera maltese era pronta a scaricare il petrolio. Uno squarcio, 70 centimetri per 120, danneggiata la parte sommersa dello scafo, le pareti del serbatoio non sono state fortunatamente intaccate, così il greggio non è fuoriuscito provocando un disastro ambientale.
Naufragio aggravato dal terrorismo. E’ questa l’ipotesi di reato per cui indaga ora la procura di Genova. Gli atti trasmessi da quella di Savona, visto che il capoluogo ligure è competente per reati in materia di mafia e terrorismo. Questa mattina il procuratore capo Nicola Piacente con la sostituta Monica Abbatecola della Dda ha avuto una riunione con il procuratore di Savona Ubaldo Pelosi, la Digos e la capitaneria di porto. Affiancata da esperti del comando generale di Roma.
Oggi sono stati sentiti i membri dell’equipaggio della petroliera, mentre nelle prossime ore verrà analizzata la scatola nera della nave e verranno eseguiti in laboratorio gli accertamenti biologici sui pesci, trovati morti vicino al luogo dell’esplosione.
L’imbarcazione non è sotto sequestro, ma resterà a lungo in rada a Savona. Gli spostamenti resi complicati dalla grandezza.
Parallelamente c’è il lavoro dell’intelligence, le piste portano all’estero, alla guerra russo-ucraina. Un attentato, forse un avvertimento, sono diversi i precedenti attacchi a navi della cosiddetta flotta ombra, quelle che la Russia utilizzerebbe per portare petrolio in Europa aggirando sanzioni ed embargo. Viaggi sospetti che, secondo un’inchiesta di un giornale ucraino, avrebbe compiuto anche la Seajewel. Solo dieci giorni fa, altre tre esplosioni sospette sulla petroliera Koala, nel mar Baltico.