Nuovo sopralluogo degli inquirenti nell’abitazione di Acerra in cui nella notte tra il 15 e il 16 febbraio scorso, Giulia, una bambina di nove mesi, è morta dopo essere stata azzannata dal pitbul ldi famiglia, mentre dormiva sul lettone dei genitori accanto al padre. L’uomo, unico indagato, per omicidio colposo e omessa custodia e vigilanza del cane, sostiene di essersi addormentato mezz’ora dopo la figlia e di essersi svegliato trovandola a terra ferita.
Le indagini della polizia, coordinata dalla Procura di Nola, proseguono e gli investigatori hanno fatto altri rilievi, accertamenti ripetibili nell’immobile, durante i quali ha presenziato anche l’avvocato difensore del padre della bambina, Luigi Montano, con lo scopo di ricostruire cosa sia accaduto, in particolare nel lasso di tempo durante il quale il padre ha detto di essere crollato in un sonno profondo, senza accorgersi che la piccola era finita a terra. L’uomo è risultato positivo ai test sull’uso di cannabis, e in un primo tempo aveva sostenuto che ad azzannare la piccola fosse stato un cane randagio.