“Sono innocente, non ho avuto nessun ruolo in questa vicenda, come anche Nomanhulq. Non siamo colpevoli, non vogliamo andare di nuovo in carcere e chiediamo giustizia”. Lo ha detto Ikram Ijaz, uno dei due cugini di Saman Abbas imputati per l’omicidio della 18enne, nelle dichiarazioni spontanee al termine della discussione in Corte di assise di appello.
Ijaz ha detto anche che aveva un “ottimo rapporto” col fratello di Saman, che lo ha accusato: “Lo amavo, mi dispiace, perché ha detto delle bugie”, ha detto l’imputato. Per quanto riguarda il padre di Saman, Shabbar, e lo zio, Danish Hasnain, “hanno mentito per liberarsi da questa responsabilità, accusando noi. Io – ha continuato – sono stato in carcere due anni pur essendo innocente. Ho subito percosse, mi hanno picchiato in carcere. Sono stato lontano dalla mia famiglia che ha sofferto. Ogni volta che sentivo mia madre e la mia famiglia li tranquillizzavo dicendo che la verità sarebbe venuta fuori. Io pure ho sofferto e ho pianto. Riguardo a Saman ho detto tutto quello che sapevo”.
Nomanhulaq, che ha spiegato come le sue generalità corrette siano Noman (nome) e Hulaq (cognome), ha detto che nei giorni successivi alla partenza per il Pakistan dei genitori di Saman, a maggio 2021, “c’erano continue visite dei carabinieri e abbiamo avuto paura, decidemmo di allontanarci anche noi”.
Concluse le arringhe delle difese, ascoltate le dichiarazioni spontanee dei due cugini di Saman e dello zio Danish Hasnain, la Corte di assise di appello di Bologna, presieduta da Domenico Stigliano, si è ritirata in camera di consiglio. La sentenza sarà emessa non prima delle 19.30: questa l’indicazione data alle parti.
La Procura generale aveva chiesto l’ergastolo per Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, padre e madre della vittima, per lo zio e per i due cugini, Noman Hulaq e Ikram Ijaz, accusati di omicidio e soppressione di cadavere, con le aggravanti di premeditazione e motivi abietti o futili, della 18enne, assassinata nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021 a Novellara. La pm Maria Rita Pantani ha depositato una memoria scritta per contrastare l’eccezione di costituzionalità presentata la scorsa udienza dalla difesa di Hasnain, ritenendola manifestamente infondata.