Elon Musk nella bufera. Secondo il Wall Street Journal, con il titolo di Tesla in forte calo e alcuni investitori “irritati” per i risultati del gruppo dell’auto elettrica e per l’apparente “disinteresse” di Musk per la società che ha fondato a vantaggio della Casa Bianca, il Board del colosso delle auto elettriche è corso ai ripari e ha ”contattato diverse società di ricerca per lavorare su un processo formale per trovare il prossimo amministratore delegato di Tesla”. Immediata e secca smentita, prima da parte della presidente di Tesla, Robyn Denholm, poi dallo stesso Musk su X, che dal suo pulpito parla di “articolo falso” e di “violazione dell’etica”.
Che aria tira
E’ un momento delicato per il fondatore di Tesla. A parte l’articolo del Wsj, il fatto che Donald Trump abbia ammesso la necessità che il patron debba concentrarsi maggiormente sulla sua azienda, lo mette di fatto di fronte all’opportunità di fare un passo indietro. Ne sono convinti gli analisti, i quali riconoscono comunque il fatto che il presidente americano abbia invitato il multimiliardario a rimanere nel suo team e che qualsiasi mossa del consiglio di amministrazione per estromettere Musk sarebbe sconvolgente, dato il ruolo carismatico che il 53enne riveste all’interno del gruppo e la sua quota azionaria.
Nessuno tocchi Musk
La notizia che il cda di Tesla starebbe contattando dei cacciatori di teste per la ricerca di un nuovo amministratore delegato, riportato dal Wall Street Journal, è stata subito smentita da Denholm che in un post su X ha precisato: “Nella giornata di oggi, alcuni media hanno erroneamente riportato la notizia secondo cui il consiglio di amministrazione di Tesla avrebbe contattato alcune società di reclutamento per avviare la ricerca di un nuovo amministratore delegato”. Per il presidente della società, “è assolutamente falso” e anzi “il CEO di Tesla è Elon Musk e il consiglio di amministrazione ha piena fiducia nella sua capacità di continuare a portare avanti l’entusiasmante piano di crescita”. Secondo il Wsj, la volontà del cda sarebbe in realtà la risposta al crollo delle vendite della casa automobilistica e all’impegno di Musk con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
I ruoli di Musk, il crollo di Tesla
Il patron di Tesla e’ stato nominato a gennaio dal presidente Usa a capo del cosiddetto Dipartimento per l’efficienza governativa, il Doge, e il miliardario ha promesso di riuscire a risparmiare 1.000 miliardi di dollari nel bilancio federale annuale. Ma il ruolo controverso, i tagli al bilancio e anche l’avvicinamento del patron a personaggi di estrema destra, tra cui il sostegno al partito di estrema destra Alternativa per la Germania, hanno suscitato un movimento di malcontento contro il marchio Tesla, che si e’ tradotto in manifestazioni, appelli al boicottaggio e atti di vandalismo in diversi paesi del mondo. Sui conti l’effetto e’ stato evidente: l’utile del primo trimestre della casa automobilistica e’ crollato del 71%, superando anche le previsioni piu’ pessimistiche, e Tesla ha perso il primato di maggiore produttore mondiale di veicoli elettrici a favore del rivale cinese BYD. Il titolo di Tesla, intanto, ha perso quasi il 35% dall’insediamento del presidente Trump, facendo perdere oltre 800 miliardi di dollari al suo valore di mercato.
Casa Bianca: Musk non c’è, ma non importa
La scorsa settimana Musk ha ceduto alle pressioni degli investitori, promettendo in occasione della presentazione dei risultati di Tesla il 22 aprile scorso, di ridurre a partire da maggio “in modo significativo” il suo impegno presso Doge – una posizione che inizialmente avrebbe dovuto ricoprire fino al 2026 – e di iniziare a “dedicare molto più tempo a Tesla”. Settimane fa Musk, secondo fonti del Financial Times, aveva avuto scontri con membri del gabinetto di Trump e aveva quindi lasciato il suo ufficio vicino alla Casa Bianca. Una conferma indiretta era venuta, mercoledi’ scorso, dal capo dello staff di Trump, Susie Wiles, che al New York Post ha ammesso che Musk non e’ presente fisicamente alla Casa Bianca, ma che “in realta’ non ha molta importanza”. Ieri stesso Donald Trump ha invitato Elon Musk a rimanere nel suo team: “Puoi restare quanto vuoi” ma, ha osservato, “a un certo punto vuole tornare alle sue auto”.
Fuori da Tesla o fuori da Doge?
Elon Musk e’ diventato amministratore delegato di Tesla nel 2008, supervisionando l’ascesa dell’azienda che è diventata una delle piu’ quotate in borsa, e da quando ha preso il controllo, la la Doge ha condotto una campagna contro i posti di lavoro dei funzionari federali, eliminandone migliaia, e ha tagliato i sussidi federali. Diverse agenzie governative statunitensi sono state smantellate o private della maggior parte delle loro capacita’ operative, in particolare l’Agenzia per gli aiuti umanitari USAID. “Ci avete dato un grande aiuto”, ha dichiarato Donald Trump. “Avete aperto gli occhi a molte persone su cio’ che era possibile realizzare”. In realta’, diverse indagini dei media hanno messo in discussione gli importi pubblicati da Doge, ritenendoli sopravvalutati. Ad esempio, secondo il sito dell’Universita’ della Pennsylvania, il bilancio del governo federale e’ aumentato del 5,9% dall’inizio dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2024, una tendenza che si e’ addirittura accelerata nelle ultime settimane. “Hai sacrificato molto e sei stato trattato in modo molto ingiusto”, ha detto Donald Trump rivolgendosi al multimiliardario. “A loro piace bruciare le mie auto, il che non e’ fantastico”, ha replicato Elon Musk con un sorriso sulle labbra. Ma sono anche in molti a pensare che non uscira’ presto di scena.