Le nuove indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, per il cui omicidio è stato condannato in via definitiva a 16 anni l’allora fidanzato Alberto Stasi, ripartono con le perquisizioni a casa del nuovo indagato Andrea Sempio, 37 anni, a Voghera e quella dei suoi genitori che vivono a Garlasco, dove la vittima fu uccisa quasi 18 anni fa.
Le perquisizioni dei carabinieri di Milano, su delega della procura di Pavia, sono state estese alle abitazioni dei due amici di Sempio, Roberto Freddi e Mattia Capra, entrambi amici anche del fratello della vittima.
Mattia Capra e Roberto Freddi erano i migliori amici di Andrea Sempio e tutti e tre all’epoca frequentavano casa Poggi.
I due frequentavano l’abitazione di via Pascoli e i loro nomi già compaiono in una relazione tecnica dei carabinieri dell’8 febbraio 2024. Nel documento si spiega come viene procurato il Dna di Sempio e come si siano spinti a frugare nella spazzatura di casa Poggi per acquisire i campioni da comparare con il materiale trovato sulle unghie di Chiara Poggi.
In quella relazione oltre al nome dell’indagato, “i carabinieri rendevano nota l’identità anche degli altri individui frequentanti la casa della vittima nei cui confronti era stato possibile compiere acquisizioni di materiale biologico, ossia Mattia Capra, Marco Poggi e Roberto Freddi“. I nomi dei due amici emergono anche per alcuni contatti telefonici che ci sarebbero stati con Sempio la mattina del 13 agosto 2007, giorno del delitto. Capra e Freddi non risultano indagati, così come è estraneo ai fatti è il fratello della vittima, il quale era in vacanza in Trentino il giorno dell’omicidio.I nomi di Capra e Freddi erano già emersi i giorni successivi all’omicidio di Chiara a Garlasco. Dov’erano Sempio e i suoi due migliori amici quel tragico giorno del 13 agosto 2013? Il primo disse di aver passato la mattinata a Vigevano, gli altri due di essere rimasti a Garlasco. Le celle telefoniche, però, racconterebbero un’altra verità, come rivelò in esclusiva il settimanale Giallo.
L’alibi di Sempio
Andrea Sempio, ai carabinieri che lo interrogarono, disse di aver passato la mattina a Vigevano in cerca di un libro, e di essere poi tornato a casa per pranzo.
Testimoni: la mamma, la nonna e uno scontrino di un parcheggio di Vigevano. Il suo cellulare, però, quella mattina non agganciò mai altre celle telefoniche, se non quella di via Santa Lucia, Garlasco. Dunque era sempre rimasto in paese.
Durante la mattina, il ragazzo, allora 19enne, fece diverse telefonate e scambiò sms con i suoi due migliori amici, Mattia Capra e Roberto Freddi, fino alle 12.18. I due ragazzi, interrogati, dissero ai carabinieri di essere rimasti tutta la mattina a Garlasco. Testimoni i loro genitori. Ma le celle telefoniche smentiscono anche loro: nessuno dei due quella mattina era in paese. Perché non hanno detto la verità? Che cosa si sono detti nelle varie telefonate tra loro, quella mattina?
Sempio, amico di Marco Poggi, fratello della vittima, era stato già citato negli atti processuali per la presenza di tracce genetiche sotto le unghie di Chiara, ma la sua posizione non era mai stata formalmente indagata fino ad ora. Gli avvocati di Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara e condannato in via definitiva nel 2015 a 16 anni di carcere, avevano presentato più volte istanze di revisione, sostenendo che nuove analisi avrebbero potuto scagionare il loro assistito.
Nelle scorse settimane, anche la madre di Sempio è stata ascoltata dai carabinieri, ma l’interrogatorio si è interrotto dopo pochi minuti per un malore accusato dalla donna.
I legali di Sempio ribadiscono la totale estraneità del loro assistito ai fatti ma fonti investigative riferiscono che negli ultimi mesi sarebbero emersi nuovi elementi.