Il sondaggio circolato all’interno di un gruppo WhatsApp di una scuola superiore di Bassano del Grappa, nel quale si chiedeva di votare quale tra tre donne vittime di femminicidio, Giulia Tramontano, Mariella Anastasi e Giulia Cecchettin, fosse più ‘meritevole’ di morire “è pietoso”. A definirlo così, raggiunta dall’Adnkronos, è Chiara Tramontano, sorella della 29enne uccisa al settimo mese di gravidanza a Senago, nel Milanese, dal compagno Alessandro Impagnatiello.
“Si dica di quale scuola si parla e si vada a educare questa classe, perché è pietoso”, dice Chiara, autrice del libro uscito in questi giorni ‘Non smetterò mai di cercarti’ (Cairo). I ragazzi che hanno partecipato al sondaggio li definisce “animali”.
A loro “non ho niente da dire. Non sprecherei il tempo con queste persone. Questa è gente che non va neanche educata. Queste sono persone che non hanno sensibilità. La sensibilizzazione la fai con chi ha sensibilità, non con chi non ce l’ha. Una persona che scherza in questo modo non ha bisogno di essere educata ma soltanto di essere smascherata. Forse – aggiunge poi – gli chiederei come si sentirebbero se fosse loro madre”.