La FISE non è solo sport ad altissimo livello, ma anche un impegno costante nel promuovere inclusione, formazione e benessere psicosociale attraverso il cavallo, protagonista silenzioso ma potente di percorsi di crescita personale, recupero e integrazione.
A Roma oggi si apre la 92° edizione dello CSIO a Piazza di Siena, e la Federazione Italiana Sport Equestri ha acceso i riflettori su una delle sue anime più profonde e autentiche: quella della FISE Sociale.
A fare gli onori di casa, il Segretario Generale della FISE Simone Perillo e la consigliera federale Grazia Basano Rebagliati che, nei saluti istituzionali, hanno sottolineato l’importanza di una federazione capace di guardare oltre l’agonismo per farsi motore di coesione sociale: “La nostra visione di sport equestre non si esaurisce nella performance sportiva: vogliamo che il cavallo diventi strumento di inclusione, di educazione e di rinascita personale. Con i progetti di FISE Sociale diamo concretezza a questo impegno, valorizzando l’aspetto umano e relazionale del nostro sport”, ha dichiarato Perillo.
Al centro dell’attenzione, il progetto Equitraining, che si svolge presso il centro federale dei Pratoni del Vivaro e si rivolge a persone adulte con disabilità o provenienti da contesti di disagio sociale. Finanziato dalla Fondazione Roma e realizzato dalla FISE, il programma prevede otto cicli formativi – il primo dei quali si è già concluso con successo – finalizzati al conseguimento della qualifica di assistente tecnico di scuderia.
“Il cavallo diventa un ponte relazionale – ha dichiarato Barbara Ardu, direttore tecnico area formazione e progetti speciali della FISE – Per molti di questi ragazzi rappresenta la prima vera opportunità di apprendere un mestiere in un ambiente sano e rispettoso”.
Anche i professionisti intervenuti – lo psichiatra Emanuele Caroppo e la psicologa Chiara De Santis – hanno evidenziato il valore terapeutico del rapporto con il cavallo, capace di stimolare fiducia, responsabilità e cura.
Un altro importante tassello del percorso di inclusione promosso dalla FISE riguarda il fronte della solidarietà internazionale: sempre ai Pratoni, grazie alla collaborazione con UNHCR, Save the Dream e l’agenzia Attalfer, sono stati consegnati gli attestati di partecipazione a un gruppo di rifugiati coinvolti in un progetto formativo integrato. Un momento carico di emozione e applausi, che ha celebrato piccoli grandi traguardi personali raggiunti attraverso la forza silenziosa del cavallo.
Con questa iniziativa, la FISE ribadisce il proprio impegno a favore di uno sport che non si limita ai riflettori delle arene internazionali, ma che sa essere strumento di trasformazione e speranza, soprattutto per chi ha più bisogno di essere accompagnato.