Anche se non ha lo spessore di un test sulla maggioranza di governo e sul peso delle opposizioni, l’appuntamento di domenica e lunedì con le amministrative sarà per centrodestra e centrosinistra una sorta di mini test in vista delle elezioni regionali d’autunno che si terranno in Campania, Marche, Puglia, Veneto e Toscana.
Domani e lunedì quasi due milioni di italiani saranno chiamati al voto per il primo turno di elezioni. Le urne sono aperte in 117 comuni e lo spoglio dei voti inizierà appena dopo la chiusura delle urne lunedì.
Andranno al voto anche nove Comuni commissariati della Sicilia ossia Palagonia, Castiglione di Sicilia, Montemaggiore Belsito, Prizzi, Favignana, Solarino, Realmonte, Raddusa e Ramacca. I seggi saranno aperti domenica, dalle 7 alle 23, e lunedì, dalle 7 alle 15, per la tornata delle amministrative con l’elezione diretta del sindaco e il rinnovo dei consigli comunali.
L’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 8 e lunedì 9 giugno. Occhi puntati su quattro capoluoghi al voto: Genova, Ravenna, Taranto e Matera.
Elezioni comunali, seggio (ansa)
Il voto a Genova
Quella del capoluogo ligure è la sfida più significativa. Il risultato non è scontato. Si confrontano Pietro Piciocchi, sostenuto dal centrodestra, e Silvia Salis, che ha alle spalle tutto il centrosinistra. “Suona sinistra un’affermazione del ministro Tajani – ha scherzato l’ex ministro Pd Andrea Orlando – che ha detto: Piciocchi proseguirà nel solco di Bucci. Più che una promessa è una minaccia”.
In tutto sono comunque sette i candidati alla carica di primo cittadino. Gli altri cinque candidati sono Mattia Crucioli, per Uniti per la Costituzione, Raffaella Gualco, candidata per Genova Unita, Antonella Marras, candidata per la Sinistra Alternativa, Cinzia Ronzitti, candidata per il Partito Comunista dei Lavoratori e Francesco Toscano, candidato per Democrazia Sovrana e Popolare.
A Genova si va alle urne, rispetto alla naturale scadenza del 2027, perché l’ex sindaco Marco Bucci ha lasciato palazzo Tursi dopo essere stato eletto presidente della Regione.
Il voto a Ravenna
Più netti i pronostici per Ravenna, città di tradizione progressista, dove un campo larghissimo presenta Alessandro Barattoni, mentre il centrodestra si presenta diviso: Fdi punta su Nicola Grandi, sostenuto anche da Forza Italia, ma non dalla Lega, che corre invece con Alvaro Ancisi.

Amministrative 2023 (ANSA)
Il voto a Matera
A Matera il centrodestra schiera Antonio Nicoletti, mentre il centrosinistra va in ordine sparso: il Pd non ha presentato una lista col proprio simbolo, ma un suo esponente, il consigliere regionale Roberto Cifarelli, corre sostenuto dai centristi. In corsa anche Vincenzo Santochirico, con un passato da assessore e presidente del Consiglio regionale con il Pd: indicato in un primo momento da un tavolo del centrosinistra, prima ha prima annunciato il ritiro e poi è tornato sui suoi passi presentandosi con la lista “Progetto Comune”, che punta a pescare voti nel bacino progressista-riformista. Il M5s è col sindaco uscente Domenico Bennardi (decaduto a ottobre per le dimissioni di 17 consiglieri comunali su 32).
Il voto a Taranto
A Taranto, invece, si presentano frammentati sia il centrosinistra sia il centrodestra. Pd e Avs con Piero Bitetti, il M5s con Annagrazia Angolano, Fdi, Fi e Noi Moderati con Luca Lazzaro, mentre la Lega guarda con più attenzione a Francesco Tacente. Tacente è sostenuto dalla Lega in particolare attraverso la lista Prima Taranto. A suo favore si sono espressi Matteo Salvini e il vicesegretario Roberto Vannacci.
Taranto torna alle urne dopo la fine anticipata della legislatura, a febbraio scorso, due anni prima del termine naturale, a causa delle dimissioni contestuali della maggioranza dei consiglieri e la conseguente ‘caduta’ dell’amministrazione guidata da Rinaldo Melucci eletto nel 2022 a capo di una maggioranza di centrosinistra.