Un visore di nuova generazione che permette di guidare il chirurgo in sala operatoria, il quale potrà collegarsi con chi sta effettuando l’intervento che, avendo dei sensori al polso, verrà non solo guidato ma anche avvertito se sta compiendo i movimenti corretti.
La novità è stata presentata in occasione del 46° Congresso nazionale della Sicv-Gis, la Società italiana di chirurgia vertebrale e Gruppo italiano scoliosi.
“I nostri dati riportano un errore di posizionamento delle viti peduncolari vertebrali di circa il 7% sul totale degli impianti chirurgici effettuati mentre, con l’uso delle nuove tecnologie, questa percentuale in un anno è scesa a meno dell’1%”, spiega il presidente Carlo Ruosi.
“Più in generale le nuove tecnologie riducono del 20% le complicanze nel settore delicato della chirurgia vertebrale”.
Con lo strumento, simile a una maschera da sci, il professionista “vede, a distanza e in diretta, quello che sta accadendo e, potendo comandare contemporaneamente più schermi come se avesse a disposizione un multi-screen, può chiedere diverse inquadrature, la sala operatoria piuttosto che la ferita del paziente, e dare quindi i suoi suggerimenti”, oltre ad aprire Tac, risonanza e radiografia, vedere la foto e le analisi del paziente. Il tutto, continua Ruosi, “stando fermo e avendo quindi la massima lucidità che, unita alla propria esperienza, gli consente di guidare il chirurgo”.
Il Congresso di Bari ha messo a confronto i professionisti italiani con quelli tedeschi e brasiliani sul trattamento dei tumori vertebrali: “Un campo nel quale noi italiani siamo all’avanguardia ma il confronto con altre culture è fondamentale”, sottolinea Ruosi evidenziando il ruolo della prevenzione. “Tutte le tecniche diagnostiche, che abbiamo in uso per cercare di scoprire il tumore in tempo, vanno necessariamente condivise”. Infine “approfondimenti sull’uso della chirurgia robotica e dell’Intelligenza artificiale che permette ormai una precisione nell’intervento davvero impressionante”.