Francis Kaufmann, il 46enne attualmente arrestato in Grecia e sospettato dell’omicidio della compagna russa Anastasia e della figlia Andromeda, trovate senza vita a Villa Pamphili, aveva ottenuto nel 2020 un tax credit di 863.595,90 euro per la produzione cinematografica di un film, “Stelle della notte” mai realizzato.
La notizia è stata riportata in esclusiva dal sito Open che evidenzia che i fondi pubblici erano stati disposti con un decreto del ministero dei beni Culturali del 27 novembre 2020, firmato da Nicola Borrelli, direttore generale cinema e audiovisivo del ministero dei Beni culturali guidato da Dario Franceschini.
A supportare l’operazione in Italia è stata la società romana Coevolutions, realmente esistente, che ha formalmente presentato la richiesta di finanziamento. Il piano indicava l’utilizzo del credito nel 2021, ma secondo quanto accertato da Open, la domanda definitiva è stata inviata nel 2023 sfruttando un vuoto normativo: le produzioni internazionali potevano accedere al credito senza l’obbligo di presentare prove tangibili dell’effettiva produzione, come riprese già effettuate.
Come viveva Kaufmann
Il progetto del film si è rivelato parte di un’elaborata messinscena, creata da Kaufmann con l’uso di un falso passaporto e documentazione fittizia. E non sarebbe l’unico, visto che le identità false dell’uomo erano più di una, così come le tante maschere indossate: il suo stile di vita non era da indigente, come era stato inizialmente ipotizzato, e il suo conto in banca era rimpinguato dai soldi dei genitori.
Durante il suo soggiorno in Italia, Kaufmann sarebbe stato più volte controllato dalle forze dell’ordine. L’ultima volta sarebbe stato fermato con la bimba in braccio e avrebbe mostrato il passaporto. Per questo motivo, il questore di Roma, Roberto Massucci, d’intesa con il capo della polizia Vittorio Pisani, ha disposto una “puntuale ricostruzione” di tutti gli episodi per verificare eventuali falle nei controlli su di lui.
L’eventuale estradizione
Non è escluso che gli inquirenti possano recarsi in Grecia se dovessero allungarsi i tempi per l’estradizione di Francis Kaufmann, accusato di duplice omicidio aggravato.
L’uomo, che si trova nel carcere di Larissa, ha rifiutato il trasferimento nel nostro Paese e ora si dovrà attendere la decisione dei giudici greci sull’estradizione.
Dagli accertamenti compiuti finora è emerso che l’americano avrebbe utilizzato il passaporto con il nome di Rexal Ford per comprare la sim telefonica a Roma.