Medici di Pronto Soccorso: aumento degli accessi fino al 20%, salgono i ricoveri sociali
Ondata di calore sull’Italia e aumentano gli accessi ai pronto soccorso, “fino al 20% in alcune realtà ma diciamo che in media è 5-20%”. Lo spiega all’Adnkronos Salute Aumento degli accessi per il caldo Alessandro Riccardi, presidente nazionale Simeu (Società italiana di medicina di emergenza urgenza) che fa il punto. “Arrivano persone disidratate, con sincopi, colpi di calore, anziani e fragili per la maggior parte ma anche professionisti che lavorano all’aperto – aggiunge – La parte da leone la fa il peggioramento dei malati cronici, ad esempio chi ha bronchite cronica che arriva a respirare peggio con il caldo o cardiopatici che scompensano. Per loro i 35-38 gradi causano eventi avversi e arrivano in pronto soccorso”.
Il gran caldo, soprattutto nelle città, sta determinando un effetto ‘collaterale’ altrettanto grave: i ‘ricoveri sociali’. Si tratta, spiega all’ANSA il presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu), Alessandro Riccardi, di “anziani soli o di persone senza fissa dimora che, in difficoltà per le temperature roventi e senza una rete familiare o assistenziale cui fare riferimento, si rifugiano nei Pronto soccorso anche in assenza di una patologia acuta vera e propria”. “Il Pronto soccorso resta infatti anche un punto di riferimento sociale – spiega Riccardi – e rappresenta, in un certo senso, un pò uno specchio della realtà circostante, quella fuori dagli ospedali. Vi si riflettono, cioè, le varie problematiche sociali e quella degli anziani soli è tra le più rilevanti”. Una soluzione, secondo il presidente Simeu, sarebbe l’attuazione del Dm 77 che, anche con i fondi del Pnrr, prevede l’istituzione di vari servizi territoriali e di figure come quelle dell’infermiere di famiglia e di comunità: “Auspichiamo che tali servizi possano presto diventare operativi”, afferma Riccardi. Nel frattempo, sottolinea, “queste persone in stato di bisogno che si presentano al Pronto soccorso vengono ovviamente accolte. Il passo successivo è cercare una sistemazione adeguata, ma se ciò non è possibile arriviamo ai ‘ricoveri sociali’: il soggetto viene cioè ricoverato per motivi sociali, appunto, in relazione alla situazione in cui si trova”. Un fenomeno che va ad aggravare la già critica situazione relativa ai posti letto nei reparti ospedalieri: “Il problema non è nuovo; negli ospedali i posti letto sono diminuiti e con l’emergenza caldo e l’aumento degli accessi nei punti di emergenza, le file e le attese anche molto prolungate nei Pronto soccorso diventano, purtroppo – conclude Riccardi – spesso inevitabili”.