Due container diretti in Germania, nel porto di Trieste. Dentro, «articoli in contrabbando, bigiotteria e reggiseni pericolosi per la salute, nonché giocattoli contraffatti». Li ha scoperti il personale delll’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, insieme ai militari della Guardia di Finanza.
La merca arrivava dalla Repubblica Popolare Cinese dopo un trasbordo avvenuto in Grecia. In un primo container sono stati trovati diversi colli non dichiarati agli effetti doganali, e quindi considerati di contrabbando. Inoltre, sono stati rinvenuti oltre 470 peluche che riproducevano Pikachu, il piccolo Pokémon caro a generazioni di bambini, risultati contraffatti, come confermato dall’azienda delegata titolare dei diritti di proprietà intellettuale dei prodotti.
Sono stati poi individuati 1.488 articoli di bigiotteria, che dagli esami effettuati dai Laboratori Chimici specializzati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sono risultati nocivi per la salute.
Le indagini sull’azienda speditrice (spiega ancora il comunicato dell’Agenzia) hanno permesso di individuare un secondo carico di merce, anch’esso in un container. Dentro c’erano oltre 20.000 considerati di contrabbando, tra cui oltre 13.000 reggiseni; e anche in questo caso, le analisi di laboratori hanno evidenziato nella merce la presenza di sostanze.
«Il procedimento penale» specifica, in conclusione, la nota «verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che, in ossequio alle disposizioni recate dal Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n.188, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.»