Domina ancora la prudenza sui listini europei, che sono contrastati in attesa degli sviluppi nella trattativa sui dazi. La proroga di altre tre settimane crea ulteriore incertezza che non aiuta.
A migliorare un po’ la situazione, passando dall’incertezza al segno più proprio Piazza Affari, (+0,40%) trainata dai bancari dopo le indiscrezioni di stampa secondo cui l’Unione Europea sarebbe contraria alle restrizioni poste dal governo italiano alla scalata di Unicredit a Bpm. I titoli dei due istituti milanesi hanno fatto un balzo. Bpm è passata da un meno 0,6 per cento a un più 3,63% per cento. Unicredit guadagna invece il 2,04%.
Tornando ai dazi, le lettere arrivate a molti paesi asiatici, Giappone e Corea in primis hanno invece avuto l’effetto di sgombrare il campo dall’incertezza. Senza sorprese. Così se da Tokyo si critica la decisione di Trump, il Nikkei chiude in positivo di un terzo di punto (+0,36%). Seoul guadagna addirittura quasi due punti (+1,81%).
Resta ai minimi storici lo spread, il differenziale tra Bund tedeschi e Btp decennali segna 87 punti base.
Resta debole anche il dollaro, (1,1725 dollari per un euro). così come il petrolio,
Dopo la decisione dell’Opec+ di aumentare la produzione infatti, quello europeo, il Brent, si mantiene sotto i 70 dollari al barile, a 69,57 $.