Dieci giorni fa una schiera di agenti della polizia penitenziaria entrava nel carcere di Prato per scoprire al suo interno droga, telefonini e router. “Situazione fuori controllo”, scriveva il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, riferendosi anche a stupri e torture tra detenuti.
Proprio per denunciare la situazione degradante nelle carceri, magistrati e avvocati si alternano in questi giorni in uno sciopero della fame.