Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo all’assemblea dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana) ha rilevato che “nei prossimi mesi la politica monetaria dovrà restare improntata a flessibilità e pragmatismo”.
Secondo Panetta “il ritorno dell’inflazione nell’area dell’Euro all’obiettivo del 2 per cento segna un progresso significativo, ma il quadro resta esposto a molteplici rischi. In questo contesto, sarà fondamentale continuare a valutare di volta in volta le prospettive e i rischi per la stabilità dei prezzi”.
La frammentazione sistema europeo è un “limite profondo”
Panetta rileva poi che “sullo sviluppo del mercato dei capitali europeo grava soprattutto un’altra debolezza: la frammentazione del sistema finanziario lungo i confini nazionali. Si tratta di un limite profondo e persistente: oggi il grado di integrazione delle piazze finanziarie europee resta paragonabile a quello – relativamente basso – di vent’anni fa”.
“Non è però un vincolo irreversibile”, spiega. “Politiche mirate, capaci di valorizzare i punti di forza dell’economia europea, possono contribuire in modo decisivo a superarlo, offrendo al continente gli strumenti per trattenere il risparmio che genera, indirizzandolo verso investimenti produttivi”.
L’Europa protagonista con eurobond e piena integrazione
“In un mondo che cambia, l’Europa ha le risorse per svolgere un ruolo da protagonista”. È questa l’esortazione del governatore della Banca d’Italia secondo cui “il disegno resta incompiuto” e “solo un’integrazione piena, lungo tutte le dimensioni, potrà generare benefici concreti per cittadini e imprese”.
Panetta è tornato a chiedere “l’introduzione di un titolo pubblico europeo” per rendere pienamente operativa “l’unione del mercato dei capitali”, “i cui progressi finora non hanno soddisfatto le attese”.
Secondo stime condotte in Banca d’Italia, ha spiegato “un mercato dei capitali integrato e fondato su un titolo comune privo di rischio potrebbe ridurre di mezzo punto percentuale il costo del finanziamento per le imprese, stimolando investimenti aggiuntivi per 150 miliardi di euro l’anno. Già solo questo, a regime, si tradurrebbe in un incremento del Pil europeo dell’1,5 per cento”.
Il dollaro meno egemone “opportunità” per l’Europa
L’Europa ha “nuove opportunità” nello scenario odierno dove “cresce l’incertezza sul ruolo degli Stati Uniti nell’economia mondiale e gli investitori sono alla ricerca di alternative al dollaro e ai mercati americani, avviando – seppur gradualmente – un parziale riorientamento dei portafogli globali”, dice Panetta.
Si tratta di “opportunità che potranno essere colte solo rilanciando con determinazione il progetto di integrazione, completando il mercato unico e adottando politiche comuni per l’innovazione, la produttività, la crescita” ha esortato.
I dazi peseranno su crescita, rischio anche per l’inflazione
Secondo il governato di Bankitalia i dazi degli Stati Uniti peseranno sulla crescita economica europea e, in caso di loro inasprimento, anche sull’inflazione. “Le proiezioni” che prevedono il “mantenimento delle misure oggi in vigore sottrarrebbero mezzo punto percentuale alla crescita nell’area dell’euro tra il 2025 e il 2027, con effetti contenuti sull’inflazione” ha spiegato ma con “dazi più elevati e un’incertezza prolungata sulle politiche commerciali”, ci sarebbero “effetti ben peggiori sulla crescita e potrebbero influenzare le dinamiche inflazionistiche”.
Da un lato, sottolinea, “il marcato calo della domanda di prodotti europei da parte degli Stati Uniti e il riorientamento delle merci cinesi sui nostri mercati eserciterebbero pressioni al ribasso sui prezzi”. Dall’altro le “barriere doganali potrebbero frammentare le filiere produttive globali, aumentando i costi di produzione e alimentando l’inflazione”.
Alla Bocconi numerose presenze del mondo bancario e politico
All’Università Bocconi di Milano l’assemblea Abi fa il tutto esaurito, con numerose presenze del mondo bancario, politico e non solo. Tra i primi ad arrivare c’è il padrone casa Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, seguito da Panetta. Entrambi aprono i lavori dell’assemblea, prima del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, in video collegamento.
Tra i banchieri presenti vi sono il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro, Gianni Franco Papa, amministratore delegato di Bper Banca e il presidente del gruppo Fabio Cerchiai, poi Massimo Tononi, presidente di Banco Bpm, Alberto Pedranzini, consigliere delegato e direttore generale di Banca Popolare di Sondrio, Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Mps, Corrado Passera, fondatore e amministratore delegato di Illimity Bank.
Tra i politici ci sono il sottosegretario al Mef Federico Freni, Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze, Francesco Boccia, senatore e capogruppo del Partito Democratico, l’ex ministro delle Finanze Giulio Tremonti, la deputata di Azione Elena Bonetti, il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. Presenti anche il magistrato Livia Pomodoro e Emma Marcegaglia, presidente e amministratore delegato di Marcegaglia Holding, oltre che Fabrizio Palenzona, ex vicepresidente di Unicredit e attuale presidente di Prelios.