Riprendono in aula a Tempio Pausania le arringhe dei legali difensori di Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo norvegese e di una sua amica. Questa mattina concluderà l’avvocato Mariano Mameli che rappresenta Edoardo Capitta insieme al collega Ernesto Monteverde.
Subito dopo sarà la volta delle eventuali repliche del procuratore capo Gregorio Capasso che, nella sua requisitoria, ha chiesto nove anni di reclusione per tutti e quattro gli imputati. I giudici del collegio, presieduto da Marco Contu (a latere Marcella Pinna e Alessandro Cossu), potrebbe riunirsi già nel pomeriggio in camera di consiglio per emettere la sentenza.
Il 10 luglio agli atti la memoria delle parti civili
La memoria di oltre 650 pagine presentata dagli avvocati di parte civile il 10 luglio è stata acquisita agli atti del processo. Dopo circa 20 minuti di camera di consiglio il collegio presieduto dal giudice Marco Contu ha respinto la richiesta delle difese di estromettere dal fascicolo dibattimentale la corposa documentazione o di rinviare l’udienza per poterla leggere e studiare. Alcune parti della memoria sono state comunque stralciate perché ledevano il diritto di difesa. Ripresa l’udienza, ha preso la parola per la sua arringa l’avvocato Enrico Grillo, difensore di Grillo Jr.
Chiesti 9 anni per “stupro di gruppo”
Il procuratore capo Gregorio Capasso, che ha insistito sulla condizione di inferiorità psicofisica della ragazza, che all’epoca dei fatti aveva 19 anni, descrivendo nel dettaglio la notte trascorsa tra i locali della Costa Smeralda e la discoteca Billionaire, fino all’arrivo nella villetta della famiglia Grillo, dove sarebbe avvenuta la violenza, ha chiesto per i quattro imputati nove anni di carcere.
“Ci aspettavamo una richiesta di condanna severa, ma non è certo finita qui”, così l’avvocato Gennaro Velle, difensore di Corsiglia insieme alla collega Antonella Cuccureddu, ha commentato a margine dell’udienza la richiesta del pubblico ministero. Velle ha annunciato che nella discussione della difesa saranno evidenziati, punto per punto, gli elementi che secondo i legali mettono in dubbio la credibilità della persona offesa e le prove che, a loro avviso, dimostrerebbero l’innocenza del proprio assistito. “Abbiamo tutte le frecce al nostro arco per arrivare, speriamo, a una conclusione positiva”, ha aggiunto.