Ha abbracciato in lacrime il suo legale, Roberto Saviano, dopo la sentenza d’Appello a Roma che ha confermato le condanne per le minacce rivolte in aula nel 2008 a lui e alla giornalista Rosaria Capacchione durante il processo di secondo grado ‘Spartacus’ a Napoli. Con questa sentenza emessa dai giudici della Prima sezione della Corte di Appello è stata ribadita la decisione di primo grado del 24 maggio 2021 che ha riconosciuto le minacce aggravate dal metodo mafioso condannando il boss del clan dei Casalesi Bidognetti a un anno e sei mesi e l’avvocato Michele Santonastaso a un anno e due mesi.
Era il marzo 2008, 17 anni fa. Al Processo Spartacus in cui sono processate 115 persone fra cui il boss Francesco Schiavone, soprannominato “Sandokan” l’avvocato Michele Santonastaso legge un documento. Il testo è di fatto un proclama del clan dei casalesi contro i giornalisti Capacchione e Saviano, che avevano seguito la cronaca di quella che viene considerata una delle organizzazioni criminali più feroci al mondo.
“Mi hanno rubato la vita” è stato il primo commento di Roberto Saviano dopo la sentenza.
”Sedici anni di processo – ha detto lo scrittore non sono una vittoria per nessuno ma ho la dimostrazione che la camorra in un’aula di tribunale, pubblicamente ha dato la sua interpretazione: che è l’informazione a mettergli paura”.