Approvato dal Senato tra le proteste dell’opposizione il disegno di legge sulla separazione delle carriere dei magistrati: secondo cui il CSM verrà separato in tre organi con una divisione netta tra i magistrati giudicanti e quelli dell’accusa. Ecco nella scheda di Angela Caponnetto le principali novità del testo, che dovrà ancora fare due passaggi in Parlamento ed essere sottoposto a referendum confermativo prima di poter entrare in vigore.
La magistratura resta indipendente dagli altri poteri dello Stato, ma il sistema Giustizia con il testo della maggioranza cambia forma.
Separazione delle carriere e un CSM diviso in tre tronconi le principali novità del testo presentato dall’Esecutivo. La separazione delle carriere prevede la distinzione tra magistrati giudicanti e requirenti, ovvero tra giudici e professionisti dell’accusa. Collegato a questo punto anche il frazionamento dell’organismo di autogoverno e disciplina della magistratura, che viene suddiviso in tre nuovi organi: due CSM, uno giudicante e uno requirente, entrambi sotto la supervisione del presidente della repubblica. A giudicare i magistrati e i giudici sarà esclusivamente l’Alta Corte disciplinare.
La composizione dei due CSM avverrà per sorteggio: i membri laici da un elenco predisposto dal Parlamento in seduta comune, i togati tra tutti i magistrati: un togato per ogni CSM entra però di diritto.
Essendo una riforma della Carta Costituzionale, il testo necessita di un altro doppio passaggio in Parlamento entro il prossimo autunno. Sarà poi necessario il parere dei cittadini con il referendum confermativo, previsto nella primavera del 2026 e senza quorum. Con la maggioranza di sì, il testo diventerebbe operativo nel 2027