È l’1.23 della notte di domenica 4 agosto 1974.
All’altezza di San Benedetto Val di Sambro, sull’Appennino bolognese, nella carrozza numero 5 del treno 1486 Italicus partito da Roma e diretto a Monaco di Baviera esplode una bomba ad alto potenziale. Nell’attentato muoiono 12 persone e 48 rimangono ferite.
Tra le vittime il ferroviere forlivese Silver Sirotti, medaglia d’oro al valore civile, che non doveva nemmeno essere in servizio quella notte. Fu tra i primi a soccorrere i passeggeri nella carrozza colpita e morì sopraffatto dal fuoco e dal fumo.
I procedimenti giudiziari non hanno portato alla espressa condanna di responsabili ma la strage dell’Italicus, troppo spesso dimenticata, rientra nella catena sanguinosa della stagione stragista dell’estrema destra italiana – come hanno sottolineato la sentenza della Corte di Cassazione e le conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2.