Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che estende per 90 giorni, fino al 9 novembre, la tregua con la Cina sui dazi. Le tariffe nei confronti delle importazioni cinesi sarebbero dovute scattare alla mezzanotte di oggi, ma l’ordine del presidente consente ora di continuare a negoziare con Pechino, in vista anche di un potenziale incontro con Xi Jinping.
I funzionari statunitensi e cinesi si sono incontrati il mese scorso in Svezia per discutere il rinvio della scadenza dei dazi, conversazioni che entrambe le parti hanno definito costruttive.
I dazi sui prodotti cinesi sarebbero dovuti salire dal 30% al 64%. Non è chiaro quali aliquote la Cina avrebbe applicato ai prodotti americani, attualmente soggetti a dazi minimi del 10%.
Cina conferma proroga tregua 90 giorni
Il ministero del Commercio cinese ha confermato l’estensione della tregua tariffaria tra Pechino e Washington per altri 90 giorni a partire da oggi, in seguito ai negoziati tra le due potenze svoltisi rispettivamente a Londra e Stoccolma a giugno e luglio.
Trump, l’oro non sarà soggetto a dazi
Il presidente ha dichiarato inoltre che l’oro non sarà soggetto a dazi, annullando una decisione delle autorità doganali statunitensi secondo cui i lingotti di metallo prezioso importati dalla Svizzera sarebbero stati soggetti a dazi. “L’oro non sarà soggetto a dazi!” ha dichiarato Trump in un post su Truth Social, come riporta il sito della Cnbc. I future sull’oro hanno chiuso in ribasso del 2,48% a 3.404,70 dollari l’oncia dopo l’annuncio.
Il metallo prezioso ha raggiunto un massimo storico venerdì, dopo che la U.S. Customs and Border Protection ha stabilito che i lingotti d’oro fusi da 1 chilogrammo e 100 once provenienti dalla Svizzera erano soggetti ai dazi del 39% imposti da Trump sulle importazioni dal Paese.
I lingotti d’oro di questo tipo vengono utilizzati per sostenere contratti sul Commodity Exchange o COMEX, il principale mercato a termine per oro, argento e altri metalli.