In Piemonte sono presenti oltre 60 tipi di zanzare. 10 quelle più monitorate e sorvegliate perchè possono trasmettere malattie. Ma in questo momento l’attenzione è tutta sulla Culex pipiens, la zanzara comune, che è il vettore del virus West Nile.
West Nile, 20 decessi per il virus da inizio 2025
“Il vettore è la zanzara comune che deve pungere un uccello che contiene il virus” spiega Paolo Roberto dell’IPLA ” e poi deve pungere un uomo e tramettere il virus all’uomo. La cosa particolare che non si trasmette da uomo a uomo. Quindi se io sono ammalato di west nile, una zanzara mi punge e poi punge un altro essere umano, non c’è rischio di trasmissione.
Il virus West Nile, o febbre del Nilo, nell’80% dei casi è asintomatico. Nel 19% si manifesta con una febbriciattola. Solo l’1% diventa grave, in persone con patologie pregresse. Attualmente in Piemonte sono pochi i casi. “Attualmente nella stagione sono state individuate tre zanzare positive al west nile, quindi poco preoccupante, i casi umani oggi sono stati 11. Quindi la situazione è perfettamente sotto controllo. Ad oggi
L’Ipla (Istituto Piante da Legno) si occupa del coordinamento della lotta alle zanzare in Piemonte a partire dal monitoraggio e sorveglianza: piazzando trappole da cui si prelevano le zanzare che vengono portate all’istituto zooprofilattico per individuare l’eventuale presenza di virus. Inoltre in ottemperanza alla legge regionale del 1995 gestisce i progetti di lotta biologica e integrata a cui hanno aderito 216 comuni
Il luogo più semplice per contrastarle è andare a trovare i focolai dove si sviluppano e solo in ultima ratio si interviene contro gli adulti. Ricordo che dare insetticidi in modo sconsiderato crea un problema a tutti gli altri organismi comprese le api”