La sabbia ha iniziato a smuoversi alle otto, e sono spuntate le prime teste dalla spiaggia di Punta Marina, lungo il litorale ravennate. Le piccole tartarughe erano attese da una cinquantina di giorni, il nido monitorato 24 ore su 24 dai volontari e dai biologi di Tao e Cestha.
Le Caretta Caretta si sono dirette verso il bagnasciuga, ma le scogliere avrebbero reso difficile l’accesso al mare aperto e allora gli scienziati le hanno aiutate a prendere il largo.
Una nidificazione era già andata a buon fine nel 2023, a Cervia. Anche lì la schiusa era stata documentata, evento rarissimo nell’Adriatico settentrionale.
Ma il cambiamento climatico, con il conseguente riscaldamento del mare, sta portando sempre più tartarughe a deporre le uova da queste parti.
E alcune sono ancora sotto la sabbia, perciò il nido rimarrà transennato in attesa delle ‘ritardatarie’.
Nel servizio di Samuele Amadori le interviste a Simone D’Acunto, direttore di Cestha, e Andrea Ferrari, biologo marino di Tao.