Caso Garlasco, la tesi dei due assassini e l’ipotesi di riesumazione del corpo di Chiara
Un nuovo Dna sul pollice di Chiara Poggi. E’ la nuova ipotesi che è iniziata a circolare nelle voci dei corridoi della procura di Pavia, si tratterebbe un profilo genetico rilevato sulla mano destra della vittima dell’omicidio di Garlasco. La stessa, sul cui mignolo – secondo i Pm – ci sono tracce biologiche di Sempio il nuovo indagato. Ma non solo, si somma alle altre “tre tracce biologiche”, presumibilmente femminili, isolate in tre diversi punti della scena del delitto la mattina del 13 agosto 2007.
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Chiara Poggi (Ansa)
Cos’è il campione MDX1
E’ il campione contrassegnato dai Ris di Parma con la sigla MDX1. Rilevato tramite un tampone sul pollice della mano destra di Chiara. La stessa – spiega il quotidiano Il Tempo – in cui c’è il Dna di Sempio repertato anche sul pollice della mano sinistra.
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Delitto di Garlasco (Rainews24)

Delitto Garlasco indagini della Polizia Scientifica (Tg1)
I “due Dna distinti”
La traccia di Dna era stata considerata “non utile” nella relazione del Ris, comandata dal generale Luciano Garofalo (oggi consulente di Sempio). Se ne parla per la prima volta in una nota tecnica allegata alle operazioni irripetibili a Parma il 10 settembre 2007. Nella relazione – continua Il Tempo – si legge: “Riamplificare in tre round distinti il campione contrassegnato dalla sigla “MDX1” che, relativamente ai marcatori autosomici aveva manifestato la presenza di una possibile commistione fra due Dna distinti”. La traccia era stata analizzata alla presenza del genetista Matteo Fabbri, che allora lavorava per il condannato Alberto Stasi.
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L’esito degli esami
Il verbale di operazioni tecniche dell’11 settembre 2007 incorporava l’esito degli esami. All’epoca, sembra, i tre “elettroferogrammi” vennero giudicati non interpretabili a causa di un effetto ladder presente in grossa parte nei marcatori studiati. Così scriveva Fabbri. La relazione finale classificò la traccia con “aplotipo Y negativo”.
Il profilo maschile
Ma è certo che quello fosse un profilo maschile. Il profilo fu rianalizzato nel 2014 dal professor Francesco De Stefano. Ovvero colui che ha estrapolato il Dna di Ignoto 1 sul mignolo destro e sul pollice sinistro di Chiara.
E quel codice genetico sul pollice destro di Chiara, sopravvissuto in tre elettroferogrammi all’epoca non interpretabili, potrebbe essere collegato a un nome. Così come è accaduto con il nuovo indagato per l’omicidio.
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La superconsulente
L’inchiesta di Pavia guidata da Fabio Napoleone ora dovrà attendere i risultati del lavoro della superconsulente Cristina Cattaneo. Che dovrà rispondere sull’arma del delitto e sulla possibilità che ci fossero diverse persone sulla scena del delitto.
“La Procura ipotizza un concorso tra persone, quindi adesso cerca di scoprire chi sono i complici”. Così ha detto Massimo Lovati, legale di Sempio. Parallelamente, procede l’incidente probatorio sulle analisi genetiche affidato alla perita Denise Albani, con l’udienza per i risultati finali prevista per il 10 ottobre.

CHIARA POGGI (Rai3)