Nella Cattedrale di San Giusto, a Susa in tanti hanno dato l’ultimo saluto a Mara Favro, la donna di 51 anni scomparsa a Chiomonte l’8 marzo 2024, dopo essere uscita dal lavoro, a tarda sera.
E’ stato un funerale senza feretro perché i resti della donna, trovati un anno dopo nei boschi di Gravere, sono stati già tumulati il 2 settembre nel cimitero di Mompantero, per volere della famiglia, dopo che la Procura aveva dato il nulla osta.
Mara Favro lavorava come barista in una pizzeria di Chiomonte. Una vita tranquilla, la sua, a detta di coloro che la conoscevano, che però l’8 marzo del 2024, quando scomparve, improvvisamente precipitò nel più fitto mistero.
Un anno di ipotesi e congetture, poi il ritrovamento dei resti, in un luogo non distante dal pizzeria dove lavorava. Secondo l’autopsia la donna avrebbe subito un trauma violento, più precisamente “fratture per precipitazione”. Ma l’esame non ha chiarito se è stato un omicidio.
La procura continua a indagare e ha iscritto nel registro degli indagati due persone: il titolare della pizzeria, Luca Milione, e l’ex cuoco, Cosimo Esposito. Per entrambi il reato è di omicidio e occultamento di cadavere. Sia Milione sia Esposito continuano a dirsi innocenti.
Ma oggi è stato il tempo del silenzio e del ricordo di Mara Favro, in una chiesa gremita di persone che la conosceva e l’amavano: “Vogliamo ricordarti per i tuoi sorrisi, per la tua disponibilità, allegria, determinazione, per tutti i momenti condivisi insieme”, ha detto nel corso della cerimonia il fratello.
Il vice parroco Herve’ Mora, che ha officiato le esequie, ha sottolineato che quella di oggi è stata una celebrazione della vita di Mara.
Dal punto di vista giudiziario restano in piedi tre ipotesi, tenendo conto dei risultati dell’esame autoptico: Mara Favro potrebbe essere stata spinta e poi caduta e in seguito alla caduta sarebbe morta; potrebbe essere stata coinvolta in un incidente oppure la sua morte potrebbe essere un gesto estremo. Quest’ultima ipotesi è negata con forza dai familiari che la conoscevano e sapevano che mai avrebbe scelto di morire, amava troppo la vita e aveva molti progetti per il futuro.
Mara Favro aveva una figlia: l’amore per lei era così forte, dicono dalla famiglia, che mai l’avrebbe abbandonata.