Shooting fotografici, corsi di public speaking, gestione dei social e micro-campagne pubblicitarie: spese prima impensabili che oggi rientrano nel paniere medio di professionisti, freelance e giovani. L’investimento in personal branding si consolida come voce di bilancio individuale, al pari della formazione e della tecnologia.
Secondo i dati ISTAT 2025, oltre un quarto degli italiani online (27,5%) ha seguito attività formative digitali, mentre quasi un italiano su due (46,8%) ha acquistato online nell’ultimo anno, con un incremento significativo rispetto al 2023. Parallelamente, la creator economy italiana vale oltre 4 miliardi di euro e genera più di 18 mila posti di lavoro, mentre negli Stati Uniti 2 Gen Z su 3 ritengono fondamentale avere un personal brand.
“Questa tendenza è nata con la diffusione dei social network, che hanno reso accessibile a tutti la possibilità di esprimersi e promuoversi” — afferma Gianluca Lo Stimolo, esperto di personal branding e autore di “Nomea- Il codice della fama” (Mondadori).
“Si è poi consolidata con la crescente competizione in ogni settore: oggi la reputazione è il principale fattore differenziante”.
Le nuove voci di spesa legate al personal branding comprendono: shooting fotografici e video professionali; corsi di public & video speaking; gestione e sponsorizzazione dei profili social; percorsi di coaching e soft skills, parte di un mercato globale della crescita personale che supera i 48 miliardi di dollari “L’intelligenza artificiale renderà i contenuti sempre più omogenei e standardizzati, creando un appiattimento generale” — prosegue Lo Stimolo. “Per questo sarà ancora più necessario distinguersi con un personal brand forte e autentico”.
“Inoltre, i microinserzionisti che investiranno per crescere in autorevolezza potrebbero persino alimentare una rinascita dei media tradizionali, riportandoli a essere spazi di credibilità e visibilità qualificata”.
“Il personal branding non è più un lusso, ma un investimento pianificato” — conclude Lo Stimolo. “Sempre più italiani trattano la propria immagine come un asset strategico, misurandone il ritorno in opportunità professionali e relazionali”.