Il governo “è interessato” a tutte le proposte della maggioranza, ma la coperta è corta e le risorse andranno valutate ed indirizzate su alcune priorità. Il taglio dell’Irpef, sicuramente, e probabilmente anche la rottamazione delle cartelle ma “selettiva”, a vantaggio cioè di chi è realmente in difficoltà con il fisco e non dei “recidivi” che ne approfittano per non pagare le tasse. Davanti alla platea degli artigiani della Cna, per i quali il peso del fisco supera il 52%, il viceministro dell’economia, Maurizio Leo, sottolinea più e più volte che i conti sono ancora in fieri, che quello sulla manovra è un work in progress in cui tutte le richieste in arrivo sia dalla maggioranza che dalle associazioni di settore sono attentamente prese in considerazione.
Ma ribadisce anche più e più volte che il problema risorse esiste e che alla fine, raccolte tutte le istanze, bisognerà fare i conti con le esigenze di finanza pubblica. Eppure qualche indicazione Leo già la da. Il punto di riferimento è il ceto medio (pallino di forza Italia oltre che di Fdi) e a suo favore si sta studiando la rimodulazione al ribasso della seconda aliquota Irpef. Il viceministro non si sbilancia però su quale sarà la platea interessata dal taglio, finora ipotizzato sempre dal 35% al 33%: se i redditi fino 60.000 euro o fino a 50.000. I salari potrebbero del resto essere rimpinguati passando anche per la già sperimentata detassazione dei premi di produttività, che resta “la strada da seguire”.
“E” giusto che il reddito che viene erogato in più sconti una tassazione minore” perché va in direzione di una maggiore produttività, ha spiegato Leo. Sempre sul fronte fiscale, passando ad uno dei cavalli di battaglia della lega, “nessuno nella maggioranza è contrario alla rottamazione” ma va fatta “cum grano salis”, puntualizza ancora: non deve favorire “chi ha un Suv e usa metodi pretestuosi per non pagare le tasse”. In questo caso, il riferimento non è probabilmente solo alla prossima legge di bilancio, ma anche al Ddl a prima firma Romeo, all’esame del Senato e per il quale si attendono gli emendamenti entro la nuova data del 22 settembre. Sul tema parla il vicepremier e leader della lega Matteo Salvini che spiega: “la soluzione che voglio portare in legge di bilancio, quindi quest’anno, non tra tre anni, è la rottamazione nell’arco di 10 anni di tutte le cartelle esattoriali, togliendo le sanzioni e gli interessi”.
Matteo Salvini,Chiusura del 51° Forum Ambrosetti a Cernobbio, 07_09_2025 (ansa)
Salvini insiste poi su un contributo dalle banche: “Io da segretario di partito inviterò tutti gli Ad delle banche perché penso che saranno ben contenti, senza interventi forzati e forzosi, di contribuire alla crescita di un paese straordinario come l’Italia”. Dalla lega arriva peraltro anche l’idea di una flat tax sui paperoni stranieri che investono nell’economia italiana, fondamentalmente btp o start up. Il viceministro Leo non la esclude a priori ma invita ad evitare di comprendere tra i destinatari chi è già residente in Italia. “La certezza del diritto è importante”, spiega. Guardando invece alle imprese, Leo ribadisce tra gli obiettivi quello di rendere l’Ires premiale “strutturale, semplificandola”. “Vediamo come far confluire l’Ires con il principio di ‘chi assume meno paga’ nella prossima legge di bilancio”, ha aggiunto, ritornando ancora una volta sulle misure della scorsa manovra che potrebbero essere riproposte anche nella prossima.