Dieci persone sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Milano per il collasso dell’insegna Generali sulla torre Hadid di City Life dello scorso 30 giugno. Le pm Francesca Celle e Maura Ripamonti indagano per crollo colposo.
Gli indagati sono progettisti, tecnici e rappresentanti delle società che hanno lavorato all’installazione e alla manutenzione dell’insegna. Lunedì prossimo prenderanno il via gli accertamenti tecnici dei consulenti della Procura.
Lo scorso 4 luglio le pm avevano dato il via libera allo smontaggio delle due insegne, quella pericolante e quella identica sull’altra facciata della torre, procedendo intanto anche all’acquisizione di documentazione per valutare quali imprese, con rispettivi titolari e responsabili, erano intervenute nella realizzazione della struttura, chi aveva eseguito i lavori e che si era occupato della manutenzione.
L’incidente e la chiamata ai vigili
L’insegna era caduta fortunatamente all’interno della stessa struttura che la ospita. La struttura di 44 piani è alta 192 metri. Intorno alle 6,30 la telefonata ai vigili del fuoco che, immediatamente sul posto, con diverse squadre hanno cominciato a mettere in sicurezza l’area, transennandola. Sul posto anche le forze dell’ordine. Secondo quanto appreso non ci sono stati feriti.
Al vaglio l’ipotesi della rottura dei tiranti
Tra le ipotesi al vaglio c’è una rottura dei tiranti d’acciaio che sostenevano parte dell’insegna Generali sul tetto della Torre Hadid nel quartiere City Life di Milano.
Scritta pericolante su grattacielo a Milano, vigili sul posto (ANSA/VVF)