
Riprendono a sperare i familiari degli ostaggi israeliani del 7 ottobre, dopo la proposta di Hamas di liberarli tutti in cambio di un immediato cessate il fuoco per avviare i colloqui di pace.
Ytzak Horn da due giorni non fa che rispondere al telefono. le chiamate arrivano in continuazione per sapere se ci sono novità: suo figlio Eytan è tra gli ostaggi ancora dentro Gaza. Era stato portato via insieme al fratello Yair, quest’ultimo liberato durante i rilasci di sei mesi fa.
Se gli si chiede oggi come si sente, Ytzak risponde: “Mi sento come bipolare: da un lato credo che quello che è stato deciso è un passo importante, dall’altro però siamo rimasti bruciati troppe volte con la promessa che i nostri cari sarebbero rientrati, senza che nulla accadesse.”
“Dei 20, 21 punti del piano a me interessano solo tre. Uno: che finisca la guerra. Poi che venga dato un programma chiaro per il rilascio. infine crederò a tutto solo quando Eytan e tutti gli altri usciranno da gaza. Fino ad allora resterò scettico”.
Sulla porta di casa la foto dell’abbraccio tra i due fratelli, prima che Yair venisse rilasciato. Eytan è ancora dentro e Ytzak si sente come diviso in due: “Yair dice sempre e lo dico anche io, che questo è l’ultimo abbraccio che i due fratelli si sono dati rima che Yair uscisse da Gaza.”
Oggi Ytzak, yair e tutti i familiari di Eytan sperano che ci siano invece tanti altri abbracci.