Con l’avvicinarsi dell’inverno cominciano a manifestarsi i primi virus influenzali anche in Europa, “trainati” da quanto sta accadendo in Giappone e in Australia. Come spiega Fabrizio Pregliasco, professore associato di Igiene presso Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, gli agenti patogeni sono in realtà tantissimi e questo rischia di generare confusione. Inoltre, bisognerà fare attenzione a determinati ceppi influenzali.
“Presenti 262 agenti infettivi”
“La stagione influenzale come sempre vede dei ‘protagonisti’ principali, anche se in realtà gli agenti infettivi a trasmissione respiratoria sono tantissimi: ne calcoliamo un totale di 262. Ovviamente i virus influenzali sono quelli che ‘pesano di più’ in termini numerici e di effetti. Quest’anno, in Australia e anche in Giappone, si sono manifestate due nuove varianti del virus influenzale: l’H3N2 e il B Victoria. Questi virus hanno reso la stagione australiana e quella giapponese particolarmente intensa”.
Il primo bollettino della sorveglianza RespiVirNet
“Anche quest’anno – spiega il virologo Fabrizio Pregliasco -l’influenza e il Covid saranno pesanti, in linea con l’anno precedente, perché i virus hanno una capacità trasmissiva alta. Parliamo di 15/16 milioni di casi”. Da quest’anno la sorveglianza dell’Iss prende inconsiderazione le Ari (Infezioni respiratorie acute) e non le Ili (Influenza like sindrome, sindromi simil influenzali), una definizione più ampia: le Ili prevedono la coesistenza di un sintomo respiratorio (tosse, mal di gola) con uno sistemico (malessere, dolori muscolari), mentre le Ari si limitano alla coesistenza di uno tra tosse, mal di gola, difficoltà respiratoria, naso che cola.
L’incidenza
L’incidenza più elevata si osserva nella fascia di età 0-4 anni, con circa18 casi per 1.000 assistiti. L’intensità è bassa o al livello basale per tutte le regioni tranne la Basilicata, dove invece è media. Tra i virus respiratori circolanti, i valori di positività più elevati sono stati rilevati per i Rhinovirus, per il Sars-Cov-2 e per i virus parainfluenzali. Nel dettaglio durante la settimana il 2% del campione è risultato positivo al virus influenzale, quasi totalmente di tipo A, il 10% alSars-CoV-2, lo 0,6% al Virus Respiratorio Sinciziale e i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori:237 (21,1%) Rhinovirus, 48 (4,3%) virus Parainfluenzali, 42Adenovirus, 9 Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, 1Bocavirus e 1 Metapneumovirus.
L’avvio della campagna vaccinale
Ottobre segna l’avvio della campagna di vaccinazione antinfluenzale 2025-2026 in tutta Italia. “L’obiettivo è proteggere la popolazione riducendo il rischio di malattia, ospedalizzazioni e decessi legati all’influenza, oltre a limitare la trasmissione del virus a chi è più vulnerabile”, ricorda Pregliasco. “La vaccinazione è il metodo più sicuro ed efficace per prevenire l’influenza o la sintomatologia più grave ad essa correlata. Oltre alla protezione personale, aiuta a ridurre la pressione sui pronto soccorso e sui reparti ospedalieri, abbassando i costi sanitari e migliorando la produttività tramite riduzione dell’assenteismo scolastico e lavorativo”.
“E’ presto per stimare quale sarà l’andamento della stagione- spiega Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss – ma ricordiamo che questo è il momento più adatto per vaccinarsi, per avere la massima protezione quando il numero di casi inizierà a salire, soprattutto per le persone più fragili”. Suggerisce la vaccinazione, in particolare per chi ha fattori di rischio per malattie cardiovascolari, anche una ricerca coordinata dalla University of California, secondo cui il rischio di infarto e ictus sale di 5 volte nelle settimane dopo aver contratto l’influenza o il Covid.
