“La violenza di genere è inaccettabile. In questa Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Unione europea rinnova la sua determinazione a porre fine a ogni forma di violenza contro donne e ragazze e a garantire che ogni persona possa vivere libera dalla paura e dal dolore. In tutta l’Ue, una donna su tre ha subito violenza di genere. Dietro ogni numero c’è una persona la cui vita, salute e dignità sono state violate. La violenza contro le donne può assumere molte forme, può verificarsi ovunque e a chiunque”. Lo affermano la vicepresidente esecutiva Roxana Mînzatu e la commissaria Hadja Lahbib, a nome della Commissione europea, e l’Alta rappresentante Kaja Kallas, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. “Per porre fine a questa situazione è necessario agire. L’Ue sta adottando misure concrete, dalla prevenzione e protezione all’applicazione delle norme e alla responsabilizzazione. Con l’adesione dell’UE alla Convenzione di Istanbul e l’adozione della prima legge dell’UE in assoluto per combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica, l’UE sta istituendo un quadro completo Per combattere la violenza di genere”, si legge ancora nella dichiarazione.
“La violenza di genere online danneggia le donne, mette a tacere le loro voci e minaccia i nostri valori democratici. La nostra Direttiva contro la violenza contro le donne criminalizza esplicitamente le forme più diffuse di violenza di genere online, come la condivisione di immagini intime senza consenso, i deepfake, il cyberstalking, le molestie online e l’incitamento alla violenza e all’odio online basati sul genere. Garantisce inoltre che i contenuti illegali online accessibili al pubblico vengano prontamente rimossi. Per le vittime di qualsiasi forma di violenza contro le donne e di violenza domestica, la legge offre maggiore protezione e supporto. Invitiamo tutti gli Stati membri dell’UE a recepire rapidamente questa Direttiva nel diritto nazionale, affinché donne e ragazze in tutta l’Unione possano essere più sicure, sia online che offline”, esortano le commissarie.
I palazzi delle istituzioni illuminati dal colore arancione
La Camera dei deputati aderisce alla campagna dell’Onu per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Pertanto, la facciata di Montecitorio viene illuminata dal colore arancione, con la proiezione della scritta “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” dal tramonto di martedì 25 novembre all’una di mercoledì 26 novembre.
Come la Camera il Senato della Repubblica aderisce alla campagna “Orange the World”. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la facciata di Palazzo Madama sarà illuminata con il colore arancione dal tramonto di lunedì 24 novembre, all’alba di martedì 25 e, di nuovo, dal tramonto di martedì all’alba di mercoledì 26 novembre.
Anche il ministero degli Esteri illuminato di arancione . “La Farnesina e l’intera rete diplomatico-consolare aderiscono alla campagna dell’Onu. Lavoriamo per costruire un futuro in cui nessuna donna debba più temere per la propria libertà, per la propria dignità, per la propria vita”, ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
La campagna, lanciata nel 2008 dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha adottato il colore arancione per il suo carattere “luminoso e ottimista”, che rappresenta un futuro libero dalla violenza contro le donne.
La premier Meloni: “Violenza sulle donne fenomeno intollerabile”
“La violenza sulle donne è un atto contro la libertà. Di tutti”. Lo scrive sui social network la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. “Un fenomeno intollerabile, che continua a colpire e che va combattuto senza sosta”, aggiunge Meloni.
“In questi anni abbiamo varato leggi molto significative, inasprito le pene e rafforzato gli strumenti a disposizione, come il ‘codice rosso’ e le misure di prevenzione. Abbiamo raddoppiato i fondi per i centri antiviolenza e le case rifugio, potenziato e reso strutturale il reddito di libertà, promosso il numero 1522, portato avanti innovative attività di educazione e sensibilizzazione” rivendica la premier. “Sono passi avanti concreti, ma non ci fermiamo qui. Dobbiamo continuare a fare, ogni giorno, molto di più. Per proteggere, per prevenire, per sostenere. Per costruire un’Italia in cui nessuna donna debba più sentirsi sola, minacciata o non creduta. La libertà e la dignità delle donne sono un dovere dello Stato e una responsabilità di tutti”, conclude.
Il report di UNWomen Italy
Dieci proposte per cambiare rotta sulla parità di genere: sono quelle contenute nel primo report del comitato scientifico di UNWomen Italy presentato alla vigilia del 25 novembre. Tra gli obiettivi, tassi di occupazione femminile al 70% grazie a formazione professionale e organizzazione del lavoro flessibile; azzeramento del divario retributivo fra uomini e donne; offerta di asili nido al 50% entro cinque anni e congedo di paternità obbligatorio di tre mesi entro il 2028 per favorire la natalità; prevenzione ed educazione all’affettività a scuola per contrastare la violenza di genere. “Un cambiamento che – viene sottolineato – deve necessariamente coinvolgere gli uomini, come alleati delle donne”.
Le iniziative e gli appelli alle istituzioni
Per il 25 novembre da Nord a Sud fioriscono iniziative, manifestazioni, convegni. A Roma la presidente della Commissione parlamentare Femminicidio Martina Semenzato inaugura una installazione composta da alcune centinaia di di scarpe rosse al Chiostro della Cisterna di Palazzo San Macuto. Si chiama “Zapatos Rojos”, ed è stata curata del liceo Enrico Fermi – Salò (BS), alla presenza della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella.
A Montecitorio è atteso il via libera della nuova legge sul reato di femminicidio, per combattere la violenza di genere. L’Osservatorio indifesa 2025, realizzato da Terre des Hommes sottolinea come il 94% dei giovani sia convinto che l’educazione sessuo-affettiva sia uno strumento utile, se non decisivo, per prevenire discriminazioni e violenza di genere. Anche dall’Associazione Italiana Persone Down-Aipd arriva una richiesta alle istituzioni: mettere al centro della loro agenda la protezione delle donne con disabilità con corsi di formazione, strumenti di denuncia accessibili, percorsi di empowerment, interventi nei contesti familiari e residenziali, e una vigilanza costante su chi dovrebbe garantire cura e protezione.
