
La vicenda della famiglia che viveva nel bosco a Palmoli, in provincia di Chieti, i cui tre figli minorenni sono stati allontanati e spostati in una casa famiglia. Un anno fa Catherine Birmingham, la mamma, lasciò l’abitazione e fuggì a Bologna facendo perdere le tracce a investigatori e servizi sociali che stavano cercando di intervenire sul caso. A riportare la notizia è il quotidiano il Centro, spiegando che la decisione della donna era maturata per il timore che gli assistenti sociali potessero intervenire sulla famiglia e allontanare i figli, così come poi successo proprio in questi giorni.
Sulla vicenda – riportano sempre il quotidiano e l’Ansa- venne aperto anche un fascicolo giudiziario che racconta, passo passo, la fuga della donna con i bambini.
La famiglia che vive nel bosco (Ansa)
Il ruolo del padre Nathan
L’unico ad essere rimasto nel casolare di Palmoli era stato Nathan, il papà, che comunque – sostiene il Centro, riportando informazioni trapelate – “Copriva la moglie dando false informazioni agli investigatori. In un caso disse che la donna era tornata in Inghilterra insieme con i figli mentre lui era rimasto per risolvere la situazione”.
A metà novembre era stata Catherine a mettersi in contatto con i carabinieri, dicendo che non avrebbe “rivelato assolutamente la posizione” a causa della “minaccia che ci portino via i nostri figli”. A questa mail ne seguirono altre, fino a quando, ad inizio dicembre, un avvocato consiglia alla famiglia di “non nascondersi alle istituzioni”.
L’appello inascoltato
Appello che rimase comunque inascoltato. Solo il giorno di Natale Catherine si fa di nuovo viva, questa volta con una mail alla polizia in cui svela l’indirizzo esatto dove si trova insieme con i figli: Valsamoggia, Bologna. Così la donna torna in Abruzzo, nel casolare tra i boschi, con la speranza, vana, che il procedimento dei servizi sociali venisse accantonato.