
“Affascinati” da un casolare offerto gratuitamente: Nathan, il padre della ormai cosiddetta “famiglia nel bosco” si è dichiarato così dopo aver effettuato il sopralluogo di una possibile casa in cui andare ad abitare.
La soluzione è stata messa a disposizione da parte di un ristoratore di Ortona e originario di Palmoli, il paese abruzzese in provincia di Chieti dove Nathan e Catherine si sono stabiliti con i tre figli.
Il casolare si trova sempre nell’area verde palmolese e consta di due ampie stanze, una cucina, un pozzo dove poter prelevare l’acqua, il bagno a secco e spazio e ricovero per animali.
“È la casetta dove sono nato e dove ho vissuto con i miei genitori che ora non ci sono più”, ha spiegato all’Ansa il proprietario, Armando Carusi.
“Da piccolo con la mia famiglia abbiamo fatto la vita che Nathan e Catherine stanno facendo ora: senza riscaldamento e per questo ogni camera ha un camino. C’è anche l’acqua corrente. L’avevo ristrutturata per una locazione turistica. Non mi scandalizzo dello stile di vita della famiglia nel bosco perché l’ho vissuta anche io da piccolo”.
Carusi racconta ancora che Nathan, che al momento non vive con moglie e figli, portati in una struttura, “non ha fatto in tempo a vedere l’esterno che è la parte più bella: c’è una fonte con la sorgente. Un posto unico”.
“Nathan è rimasto colpito anche da alcuni attrezzi in legno antichi presenti in cucina – conclude il ristoratore – C’è anche la possibilità di filare la lana come si faceva una volta. E questo gli è piaciuto moltissimo. È un appassionato di queste cose. Oggi ho inviato molte foto a Nathan dell’esterno che ha condiviso con la moglie Catherine. Mi ha detto che è bastato quello che ha visto. L’interno gli è piaciuto moltissimo”.
Nella piccola epopea, anche e specie mediatica, che ha avvolto la storia della coppia e della sua scelta estrema di vivere con i tre figli in condizioni alquanto “primitive”, tre giorni fa il colpo di scena da parte del loro ormai ex legale e della sua scelta di rimettere il mandato. Una decisione arrivata a poca distanza dall’allontanamento della madre e dei bambini in una casafamiglia.
“Purtroppo – ha scritto in una nota Giovanni Angelucci – ho deciso, non senza difficoltà, di rinunciare al mandato difensivo a suo tempo conferitomi dai coniugi Nathan Trevallion e Catherine Birmingham. Mi sono visto costretto ad una simile scelta estrema, che è l’ultima che un professionista serio vorrebbe adottare, dal momento che negli ultimi giorni i miei assistiti hanno ricevuto troppe pressanti ingerenze esterne che hanno incrinato la fiducia posta alla base del rapporto professionale che lega avvocato e cliente”.
La decisione dell’avvocato sarebbe maturata in seguito agli ennesimi rifiuti da parte dei coniugi alle proposte suggerite dal legale: “Ieri avrei dovuto incontrarlo nuovamente nel pomeriggio per eseguire insieme il sopralluogo di un’abitazione distante pochi chilometri dalla loro, messa a disposizione a titolo gratuito da un imprenditore nel campo della ristorazione di Ortona originario di Palmoli. Tale soluzione si aggiungeva a quella proposta dal sindaco Masciulli. Tuttavia – aveva scritto l’avvocato -, nessuna delle due ipotesi pare andasse bene ai coniugi Trevallion-Birmingham, tanto che nessun incontro vi è stato nella giornata di ieri”.
La proposta del ristoratore di Ortona potrebbe quindi porre fine alla questione: la coppia anglo-australiana si starebbe infatti muovendo per un ok definitivo.