
Il tumore polmonare a piccole cellule, noto anche come microcitoma o small cell lung cancer (SCLC), è una forma rara di carcinoma polmonare, che rappresenta circa il 15% di tutti i tumoti al polmone. Il tipo di tumore al polmone che ha colpito Emma Bonino, si sviluppa in “piccole” cellule — da qui il nome — dei grossi bronchi e spesso, al momento della diagnosi, è già nella sua forma grave, e ha invaso altri organi.
I fattori di rischio
Il legame con il fumo è fortissimo: la quasi totalità dei pazienti con un tumore a piccole cellule è o è stata un forte fumatore. Anche il fumo passivo può contribuire all’insorgenza della malattia.
Altri fattori meno comuni includono l’esposizione professionale a sostanze cancerogene, l’inquinamento atmosferico e una predisposizione genetica. Tuttavia, nessuno di questi fattori ha un impatto paragonabile a quello del tabacco, rendendo la prevenzione primaria attraverso la lotta al fumo la strategia più importante.
Cure e trattamenti
Il trattamento del microcitoma polmonare dipende dallo stadio della malattia e dalle condizioni generali del paziente. Per molti anni la chemioterapia a base di platino è stata la terapia di riferimento, con buoni tassi di risposta ma con un elevato rischio di recidiva, come si legge sul sito internet della Fondazione Veronesi.
Negli ultimi anni, importanti progressi sono stati ottenuti con l’aggiunta dell’immunoterapia alla chemioterapia nei casi in stadio esteso, migliorando la sopravvivenza globale.
Sebbene le cure siano migliorate negli ultimi decenni, la sopravvivenza rimane fra le più basse: le ultime stime parlano di circa il 10% dei pazienti con microcitoma vivo a 5 anni dalla diagnosi. Uno dei nodi irrisolti rimane la diagnosi tardiva. Spesso i sintomi — tosse persistente, affaticamento, difficoltà respiratorie — si confondono con patologie più comuni, e il tumore si scopre solo a malattia avanzata. Ogni anno in Italia circa 6mila persone scoprono di avere un tumore a piccole cellule.
“Le persone che si ammalano di microcitoma polmonare purtroppo hanno un’aspettativa di vita limitata, e nonostante le cure ottimali e i progressi della ricerca, pazienti come Bonino che hanno potuto parlare del microcitoma come di una malattia lasciata alle spalle sono molto poche”, sottolinea Massimo Di Maio, presidente Associazione Italiana Oncologia Medica. “Sulla salute di questi pazienti, sia alla diagnosi sia dopo, possono pesare i danni del fumo che non è solo responsabile del tumore al polmone, ma anche di numerose patologie cardiovascolari e respiratorie”.